QUINZI DOVREBBE RESTARE FUORI
L'entry list delle qualificazioni viene stilata tre settimane prima, dunque è possibile che sia costretto a giocarle qualcuno che nel frattempo ha migliorato il suo ranking. E' clamoroso il caso di Leonardo Mayer: il successo ad Amburgo lo ha proiettato addirittura tra i top-50 ATP, eppure non è ammesso al main draw perché tre settimane fa era n.138. Stessa storia per Giannessi, che con il ranking attuale non avrebbe problemi, così come il serbo Laslo Djere. Da segnalare la nutrita pattuglia azzurra, peraltro come accaduto a Wimbledon. In rigoroso ordine di classifica, ecco chi dovrebbe andare a New York con una settimana d'anticipo. A parte Giannessi e Cecchinato, che tra un paio di settimane consumeranno il tasto F5 in attesa di qualche forfait, ci saranno Stefano Travaglia (qualificato a Wimbledon), Luca Vanni, Matteo Berrettini (alla sua prima apparizione Slam), Salvatore Caruso, Lorenzo Giustino, Stefano Napolitano, Simone Bolelli e Riccardo Bellotti. Quest'ultimo risulta iscritto al Challenger di Manerbio, in programma in contemporanea alle qualificazioni, forse perché non pensava che il n.236 ATP sarebbe stato sufficiente. Per questo, è più probabile che lo vedremo a New York. A forte rischio la partecipazione di Gianluigi Quinzi: il marchigiano è fuori di 21 posizioni ed è difficile che arrivino così tanti forfait: la possibilità di giocare al Bille Jean King Tennis Center, sia pure nelle qualificazioni, è molto attraente. Al di là di questo, aspettiamoci a una vera e propria invasione azzurra a New York, una piccola Little Italy nel quartiere del Queens dopo che quella vera si è via via sgretolata con il tempo. Senza dimenticare i giocatori già ammessi in tabellone: già certi del main draw, infatti, Fabio Fognini, Paolo Lorenzi, Andreas Seppi e Thomas Fabbiano. La caccia allo Us Open è già cominciata.