Solare, simpatica e autoironica. Aggettivi perfetti per descrivere Agnese Zucchini, classe 1982 che, insieme ad Alice Balducci e a Camilla Scala, ha portato il Tennis Club Faenza alla prima finale di Serie A1 in quasi 90 anni di storia. Oggi e domani affronteranno il favorito TC Prato al Palasport Paternesi di Foligno (diretta su SuperTennis a partire dalle 17). In semifinale, le romagnole hanno superato il TC Genova, reduce da quattro finali consecutive. Nessuno avrebbe mai puntato su di loro, neanche loro stesse. Il Tennis Italiano ha raggiunto Agnese a poche ore dalla finale: la bolognese vanta un passato da n. 372 WTA e oggi lavora al Siro Tennis Club della sua città, insieme al marito Emanuele Tendi e al fratello Davide Zucchini.
Nessuno vi dava fiducia. Nessuno pensava che sareste arrivate fino in fondo. Anche per voi la finale era una meta irraggiungibile?
Eravamo sfavorite, qualcuno ci ha anche detto che eravamo la ‘squadra cuscinetto’. In realtà a livello di classifica non eravamo così sfavorite, però nelle altre squadre c’era gente che aveva giocato in Fed Cup come Martina Trevisan e Camilla Rosatello. All’inizio ci siamo dette ‘Se ci salviamo è già un miracolo’. Io e Alice, quando abbiamo fatto la conferenza stampa prima dell’inizio, avevamo detto che i play-off sarebbero stati un obiettivo raggiungibile. Ma alla finale non ci avevamo pensato. Io avevo addirittura prenotato una vacanza a Barcellona con mio marito per questo week end. L’idea della finale non era proprio stata presa in considerazione.
Adesso affrontate il Tennis Club Prato, ben più abituato di voi a giocare certe partite…
Le abbiamo già incontrate nel nostro girone ed è andata bene. Abbiamo pareggiato nella prima giornata ma mancava la Camerin, mentre al ritorno abbiamo vinto 3-1 ma mancavano sia Camerin che Sanesi. Camerin e Dentoni sono abituate alla finale e alla diretta televisiva, inoltre ci giochiamo lo scudetto. Noi non abbiamo nulla da perdere però ora ci crediamo, dobbiamo fare l’ultimo sforzo. So che il campo di Foligno sarà velocissimo. Io e Alice preferiamo giocare sul veloce, però anche loro giocano bene su quella superficie, ma soprattutto ci sono abituate.