Altro che pioggia...è Uragano Ostapenko!

Molti avevano pensato che il Roland Garros 2017 potesse essere la volta buona per Caroline Wozniacki. Ex numero 1 WTA (per ben 67 settimane!) è stata spesso criticata perché incapace di vincere un torneo del Grande Slam. Senza Serena, Sharapova, Azarenka e Kvitova, a Parigi erano rimaste soltanto giocatrici ancora a secco, proprio come lei. Forse solo Simona Halep era più accreditata per il successo finale. E invece Caroline è stata abbattuta da un ciclone. Un uragano con lo sguardo da bambina, ma con la cattiveria agonistica di una tigre. Più che “corri e tira”, il motto di Jelena Ostapenko è “tira, tira, tira”. Per lei non esiste il colpo interlocutorio: il suo tennis è fatto di sole bordate, soli colpi vincenti. Non importa se dritto, rovescio, e nemmeno da dove colpisce. Un tennis ad alto rischio, che può andare in cortocircuito da un momento all'altro. Per i primi 20 minuti, infatti, non ha funzionato. 5-0 per Caroline, partita di routine. Ma poi Jelena ha iniziato a tenere tutto dentro. Si è avvicinata fino al 5-4, e per poco non rimetteva in piedi il primo set. Lo ha comunque perso al decimo gioco, ma ha fatto capire perché aveva vinto tutti i tre precedenti. E ha fatto capire perché aveva raggiunto la finale a Charleston e vinto tante partite (nove) tra Stoccarda, Praga e Roma. Da quando lavora con Anabel Medina Garrigues, è cambiato tutto.

38 COLPI VINCENTI A 6
C'è un più discernimento nei suoi missili, un rovescio fantastico e un dritto molto personale, quasi senza rotazione, che però lascia ferme le avversarie. Qualche giorno fa, dopo essere stata travolta dal bombardamento, Lesia Tsurenko aveva detto che la lèttone potrebbe vincere il torneo. L'avevano ascoltata in pochi, ma Jelena ha continuato a martellare: via Samantha Stosur, via Caroline Wozniacki (è finita 4-6 6-2 6-2), adesso si giocherà un posto in finale con Timea Bacsinszky. Inutile dire che sarà una grande chance per entrambe. “Nel primo set le condizioni erano davvero difficili – ha detto la Ostapenko – c'era molto vento, Caroline giocava bene e non ha sbagliato niente”. Parla come una mitraglia, la lèttone. Ricorda un po' Ana Ivanovic, o magari Karolina Pliskova. Il suo tennis è altrettanto dirompente, e nemmeno due pause per pioggia (sul 5-2 del secondo e un'altra, più breve, sul 2-1 nel terzo) l'hanno distratta. Anzi, negli ultimi game è stata devastante, incontenibile. Oltre a lasciare ferma la Wozniacki con le sue bordate, sorprendeva nelle rare occasioni in cui era costretta a difendere. Il salto di qualità l'ha fatto sul piano atletico: si muove alla grande e copre molto meglio il campo. Ha tirato 38 colpi vincenti contro i 6 della Wozniacki. “Sono una giocatrice aggressiva, voglio essere sempre aggressiva – dice – a fine partita avevo grande fiducia. E sì, ho giocato molto bene”.

ESAME BACSINSZKY
Un successo che vale tantissimo perché la Wozniacki ha regalato poco, ha provato a restare a galla, a difendere come poteva. Tuttavia, nonostante due gambe da maratoneta (e non è una metafora...), è spesso rimasta a metri dalla palla. Era la sua seconda apparizione nei quarti in dieci apparizioni a Parigi. Significa che sul rosso non basta difendere, ma bisogna anche tirare forte. Nei turni precedenti lo aveva fatto, stavolta non ne ha avuto la possibilità. Neanche sul 5-2 al terzo, quando Jelena avrebbe potuto soffrire di vertigini. Macché: ha sparato un dritto vincente, un servizio vincente, un rovescio vincente e ha chiuso con un dritto ingestibile per la danese. Lei sì, che tira davvero forte. Può vincere il torneo? Forse sì, ma la Bacsinszky sembra avere il gioco per metterla in difficoltà. Oltre a un cervello fine, angoli e rotazioni diverse possono far saltare in aria la miscela esplosiva della Ostapenko. Per adesso, tuttavia, la stellina di Parigi e lei. E ha tutta l'intenzione di continuare ad esserlo.

ROLAND GARROS DONNE – Quarti di Finale
​Jelena Ostapenko (LET) b. Caroline Wozniacki (DAN) 4-6 6-2 6-2