Aveva già mostrato ottime cose nelle scorse settimane: prima finale WTA a Biel, la bella corsa al Foro Italico, il match a Parigi contro Garbine Muguruza. Per questo, il primo titolo WTA di Anett Kontaveit non sorprende. La giovane estone, classe 1995, si è imposta sull'erba di 's-Hertogenbosch, dove peraltro non era neanche testa di serie. In finale non ha avuto grossi problemi contro la russa Natalia Vikhlyantseva, battuta con un netto 6-2 6-3. “Sono davvero felice – ha detto – credo di aver giocato un gran match e faccio i complimenti a Natalia per la bella settimana. Spero che avremo ancora la possibilità di affrontarci. E' stato un torneo fantastico, ho avuto alcuni match complicati ma ho superato ogni difficoltà”. La finale non è stato il match più complicato per Anett, che nei turni precedenti aveva giocato tre partite di tre set. Al primo turno aveva ripreso un set di svantaggio a Krystina Pliskova, mentre in semifinale aveva dovuto lottare contro Lesia Tsurenko. In finale, la Vikhlyantseva ha avuto un paio di palle break nel terzo game, ma l'estone le ha cancellate ed è scappata via nel successivo, volando sul 4-1. Sul 5-2, ha ripreso un game di risposta da 40-0, denotando una certa precisione nello scambio da fondocampo. La giovane russa non si è arresa ed è partita bene nel secondo set, strappando il servizio alla Kontaveit nel game d'apertura e ha mantenuto il vantaggio fino al 3-1, ma è bastato un coaching dell'esperto Glenn Schaap (che peraltro 'giocava in casa', visto che è olandese) per restituire una Kontaveit super-competitiva e capace di aggiudicarsi cinque game consecutivi.