Sinner è n. 3 del mondo, il primo azzurro dopo Pietrangeli, ma vale il n.1

Sinner è n. 3 del mondo, il primo azzurro dopo Pietrangeli, ma vale il n.1

Jannik scalerà il terzo gradino del podio domani in caso di vittoria in finale a Rotterdam, o una settimana dopo se De Minaur riuscirà a fermarlo. Le tappe e i numeri di un'ascesa fenomenale

Addio a JPR Williams, mito del rugby che giocò fra i pro del tennis

Addio a JPR Williams, mito del rugby che giocò fra i pro del tennis

Il leggendario estremo del Galles pigliatutto degli anni '70, morto ieri a 74 anni, da junior era stato un tennista promettente. E nel 1968 si guadagnò un posto in tabellone a Bournemouth, il primo torneo dell'era Open

Ancora tu... Ma non dovevamo vederci più?

Ancora tu... Ma non dovevamo vederci più?

Fino a qualche anno fa era routine. Oggi, invece, l'episodio numero 52 della saga Nadal-Djokovic è un match molto atteso. Rafa vuole alimentare la sua leggenda e puntellare la classifica, mentre Nole vuole riprendersi la gloria smarrita due anni fa. Impossibile avventurarsi in pronostici: rinunciano anche i bookmakers.

1965: discriminato perché professionista

1965: discriminato perché professionista

Pierre Barthes scelse di diventare professionista quando i grandi tornei erano riservati ai dilettanti. Fu vittima di varie discriminazioni, tra campagne stampa e accesso negato al Roland Garros. Ma fu anche grazie a lui che il tennis prese coscienza di sé e, nel 1968, iniziò a diventare quello di oggi.

50 anni di Wimbledon Open

50 anni di Wimbledon Open

Nel 1968 il tennis fu aperto ai professionisti. Tuttavia, l'anno prima ci fu un'edizione sperimentale di Wimbledon per celebrare la nascita delle trasmissioni a colori BBC. Vinse Rod Laver in finale su Ken Rosewall e un giornalista del Guardian scrisse: “Dopo la margarina, abbiamo finalmente assaporato il burro”. I tempi per l'Era Open erano ormai maturi.

L'orgoglio di Margaret: “I miei 24 Slam valgono!”

L'orgoglio di Margaret: “I miei 24 Slam valgono!”

Minacciata da Serena Williams, ormai giunta a due lunghezze dal suo record, Margaret Court ammette che l'americana può superarla, ma rivendica il valore dei suoi titoli: “Ne ho vinti 13 nell'epoca dilettantistica, ma anche allora c'erano le migliori. Non capisco perché Laver e Rosewall siano più celebrati di me”