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Marco Caldara
12 January 2018

Fognini illude, poi si spegne: vince Medvedev

Stop in semifinale per Fabio Fognini a Sydney: il numero uno d'Italia parte forte e sale sul 6-2 3-1 contro Daniil Medvedev, ma il match del russo deve ancora iniziare. L'azzurro gli offre una chance, lui se la prende e vince 11 degli ultimi 13 giochi. Sfuma la possibilità di una finale da giocare da favorito, ma i segnali positivi restano. Arrivare al terzo turno a Melbourne sarebbe già un ottimo risultato.
Il tennis è questo, Fabio Fognini pure. Giovedì sembrava finita a favore di Adrian Mannarino, invece la partita del ligure doveva ancora iniziare, mentre all’indomani era lui ad avere quasi la vittoria in tasca, ma a tagliare il traguardo per primo è stato l’avversario. E così in finale all’ATP 250 di Sydney ci va Daniil Medvedev, al termine di un 2-6 6-4 6-1 che al numero uno azzurro lascia parecchio amaro in bocca per come si era messo, visto che sul 6-2 3-1 di partita ce n’era gran poca. Medvedev è uno dei giovani più interessanti del mondo, è giunto in semifinale alle Next Gen ATP Finals e sicuramente raggiungerà presto una classifica ben più dignitosa dell’attuale posizione numero 84, da invertire per trovare il suo best ranking. Tuttavia, Fognini è più giocatore e grazie a un mix fra fisico e tecnica di livello nettamente superiore si era portato in una situazione molto favorevole, quella dalla quale i campioni perdono molto raramente. Purtroppo, nei vari passaggi che all’azzurro sono mancati per confermarsi sui suoi livelli migliori (e magari fare anche meglio), un posto sul podio ce l’ha la continuità, anche all’interno di un singolo match. Gli è bastato distrarsi un secondo, commettendo qualche errore di troppo, e il match ha cambiato padrone in fretta. Malgrado le fatiche accumulate fra qualificazioni e tre vittorie nel main draw, il russo è tornato in partita, ha dato una scossa al match e l’ha completamente ribaltato. A occhio nudo il dominio è stato eno netto di quanto dicano i numeri, ma la statistica non lascia spazio a grandi interpretazioni: dall’1-3 del secondo set il 21enne di Mosca ha vinto 11 dei successivi 13 giochi.
SOLO UNA VOLTA AL TERZO TURNO A MELBOURNE
Per Fognini sfumano in un colpo solo tre belle possibilità: la prima era conquistare una finale ATP sul cemento all’aperto, traguardo che gli è sempre mancato. La seconda era la chance di giocarla da favorito contro uno fra Benoit Paire e il giovane Alex De Minaur, e la terza era fare un bel regalo di compleanno al coach Franco Davin, che ieri ha festeggiato 48 anni. Anche se mixate con qualche delusione e qualche sconfitta inattesa, dal 2007 del ligure sono arrivate tante soddisfazioni, delle quali il tecnico argentino (e il suo metodo di lavoro) è sicuramente l’artefice principale. La sconfitta contro Medvedev non cancella i buoni segnali mandati da Fognini nel corso del torneo, positivi in vista di un Australian Open dove – cogliamo il lato positivo – il tennista di Arma di Taggia arriverà con un filo di stanchezza in meno, e dove l’urna ha provato a dargli una mano, dopo che i fattacci di New York avevano messo a rischio la sua partecipazione. Qualche strascico c’è stato, come la rescissione del contratto di calzature da parte di Asics (i più attenti avranno giocato che Fabio gioca con scarpe Nike), ma a Melbourne l’azzurro c’è e può puntare a un buon torneo, dopo aver messo nove set nelle gambe. Contro Horacio Zeballos ha vinto tre volte su tre, e il vincitore di Donskoy-F. Mayer al secondo turno non può spaventarlo. Poi si sarebbe David Goffin e il discorso si complicherebbe parecchio, ma già arrivare al terzo turno sarebbe un ottimo risultato. Lo dice la carriera di Fabio: in dieci Australian Open ce l’ha fatta appena una volta, naturalmente nel suo magico 2014.

ATP 250 SYDNEY – Semifinali
Daniil Medvedev (RUS) b. Fabio Fognini (ITA) 2-6 6-4 6-1
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