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Marco Caldara
13 January 2018

Medvedev vince dove non voleva giocare

Nella finale ATP più giovane dal 2007 Daniil Medvedev supera in rimonta il sorprendente Alex De Minaur e conquista il primo titolo nel Tour, in un torneo che... non voleva giocare! Sperava di entrare ad Auckland, invece ha dovuto ripiegare sulle qualificazioni di Sydney, finendo per regalarsi la miglior settimana in carriera.
Il miglior torneo della vita? Può arrivare per puro caso, e la storia del tennis è zeppa di esempi. L’ultimo lo può fare Daniil Medvedev, che la scorsa settimana ha perso al primo turno di un torneo Challenger, e inizialmente non aveva alcuna intenzione di giocare l’ATP di Sydney. Nei suoi programmi c’era quello di Auckland, con l’obiettivo di partire direttamente dal tabellone principale. Il problema è che è rimasto fuori di qualche posto e così ha optato per le “quali” al Sydney Olympic Park, lanciando una cavalcata inattesa. Otto giorni e sette match più tardi gli ha permesso di allargare le braccia, soffiare sulla racchetta fumante e alzare al cielo il suo primo titolo nel circuito ATP, nella finale più giovane degli ultimi undici anni, vinta per 1-6 6-4 7-5 contro il super sorprendente Alex De Minaur. Bisogna tornare addirittura al Masters 1000 di Indian Wells del 2007, vinto da Rafael Nadal in finale su Novak Djokovic, per trovare una media d’età così giovane dei due contendenti. Merito del moscovita, che compirà 22 anni il prossimo 11 febbraio, ma soprattutto dell’avversario, grande protagonista di questo avvio di stagione. Il 18enne di Sydney ha iniziato l’estate australiana da numero 208 del mondo, e c’è da scommettere che si sarebbe accontentato di un paio buoni match, per guardare con fiducia all’Australian Open conquistato attraverso i play-off di dicembre, che gli hanno garantito una wild card. Invece ha vinto tre incontri a Brisbane e quella finale sfumata per un soffio nel Queensland se l’è presa sette giorni dopo nella sua città, mettendo in fila gente molto più grande (ed esperta) di lui, come se fosse la cosa più facile del mondo. Il titolo è sfumato ma nel giro di due settimane De Minaur ha comunque battuto una raffica di giocatori veri come Johnson, Raonic, Verdasco, Dzumhur, Lopez e Paire. A 18 anni, con un fisico ancora tutto da costruire, facendo sognare un intero paese. Salirà al numero 127 ATP, ma vale già molto di più, tanto da far sembrare possibile il duello che lo attenderà a Melbourne, contro Tomas Berdych.
QUEL PIZZICO DI ESPERIENZA IN PIÙ
Con una posta in palio enorme per entrambi i giocatori è venuta fuori una finale non troppo emozionante, con 84 errori gratuiti in due (a fronte di 40 vincenti) e una qualità non sempre eccellente. Ma di certo non è mancato il pathos, dopo un primo set senza storia a favore del padrone di casa. A lui funzionava tutto, a Medvedev nulla e il rapido 6-1 ne è stata la conseguenza. Ma poi il russo si è ripreso e dal 3-3 del secondo set è volato sul 4-0 al secondo, con un parziale di 7 giochi a 1. Contro qualsiasi diciottenne del mondo sarebbe finita lì, ma De Minaur ha colto l’occasione per dimostrare come mai lo paragonano al suo mentore Hewitt, e come mai – proprio come Rusty – anche lui non resterà uno qualsiasi. Con un grande aiuto da parte del suo pubblico è rimasto attaccato a ogni punto, ha salvato un match-point sul 3-5 con una volèe di diritto e nell’esaltazione generale è riuscito addirittura a impattare sul 5-5, facendo scatenare tutti i colleghi australiani (e non solo). Twitter è diventato un catino di applausi e consigli simbolici, e la Ken Rosewall Arena è letteralmente impazzita. Ma il sogno di una rimonta impossibile è durato poco. Medvedev ha usato quel pizzico di esperienza in più per restare tranquillo, gli ha tolto di nuovo il servizio sul 5-5 e nel game seguente non ha fatto scherzi, raccogliendo le ultime energie per chiudere il match e conquistare il suo primo titolo ATP. “È fantastico – ha detto Medvedev – e sono davvero felice, anche perché sono partito dalle qualificazioni. Giocare con tutto il pubblico schierato per l’avversario non è facile, e credo che senza di loro De Minaur non sarebbe riuscito a rientrare nel terzo set, ma sono felice di come ho gestito la situazione”. Dopo i connazionali Khachanov e Rublev, alla Russia mancava lui: nessuno dei tre ha compiuto 22 anni, ma tutti hanno già un titolo del Tour in bacheca. Mica male. L’importante è che per Medvedev non finisca come 12 mesi fa: a inizio anno arrivò in finale a Chennai, ma quello che sembrava un punto di partenza sarebbe rimasto il punto di arrivo. Almeno fino a ieri.

ATP 250 SYDNEY - Finale
Daniil Medvedev (RUS) b. Alex De Minaur (AUS) 1-6 6-4 7-5
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