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Cosimo Mongelli
18 January 2018

Al fresco della sera, Federer non corre rischi

Altra vittoria in tre set per Roger Federer, che la spunta per 6-4 6-4 7-6 sul potente tedesco Jan-Lennard Struff. Lo svizzero abbassa un tantino la guardia nel terzo set e finisce sotto di un break, ma lo recupera subito e nel tie-break evita qualsiasi rischio. A separarlo dalla seconda settimana ci sarà Richard Gasquet, contro il quale ha vinto gli ultimi 17 set. Eppure, "RF" dice di aspettarsi un match delicato...
Tutto facile o quasi, per Roger Federer. Jan-Lennard Struff, 28 anni, tedesco, numero 55 al mondo e nessun risultato degno di nota nei tornei del Grande Slam, non poteva e non doveva essere avversario insidioso. Al suo esordio sulla Rod Laver Arena, Struff ha comunque giocato una buona partita. Perdendo in tre set ma non prestando mai del tutto il fianco e riuscendo financo a mettere in discussione il terzo set, che Roger ha fatto suo solo al tiebreak, dopo aver cancellato l'onta del break subito. 6-4 6-4 7-6, in due ore scarse. In una partita senza patemi, giocata dallo svizzero a marce basse e a fari spenti nella notte. Che ha chiesto e ricevuto, da parte degli organizzatori che non hanno battuto ciglio, spedendo di nuovo il sei volte campione Novak Djokovic sotto i quasi 40 gradi del pomeriggio. L’unico vero motivo d’interesse dell’’incontro è arrivato nella parte centrale del terzo set. Roger Federer serve sull'1-2, dopo aver dilapidato nel game precedente tre palle-break che lo avrebbero portato sotto l'agognata doccia di lì a poco. Ma Struff trova una parentesi d'orgoglio. La sua sconfitta è già scritta, la sua presenza sul campo è comunque confinata ad un avversario qualsiasi dell'idolo delle folle. Ma nel tennis si può dare un senso anche alla sconfitta. E Federer finisce per distrarsi: capita quando tutto è troppo facile.
TERZO TURNO CONTRO GASQUET
Nel quarto game del terzo set Struff indovina qualche risposta e Roger, forse sorpreso, cede per la prima volta il servizio nel torneo. Ma un break non è mai conquistato se poi non lo confermi. E Struff, complice un doppio fallo e un braccio troppo corto, lo restituisce senza troppi problemi. Per Roger. Roger che sembra non abbia fretta, e nemmeno voglia di forzare e faticare più di tanto. Spreca sì due palle break sul 5-5, ma poi, giunto al tiebreak, alza l'asticella di quel tanto che basta per chiudere la disputa e affrontare la parte più difficile della giornata. L'intervista a bordo campo. Chissà se arriverà fino all'atto finale di questo torneo, dovendo ricordare quello dello scorso anno. Ma Federer è un maestro nella diplomazia. Dispensa elogi per il suo avversario appena sconfitto: "mi sono allenato con lui, lo conoscevo. Serve forte, prende dei rischi, dovevo solo aspettare una palla break. Lui ha fatto una buona partita, non è mai facile esordire sulla Rod Laver Arena” e anche per il prossimo, Richard Gasquet, contro il quale ha vinto 16 incontri su 18 e pure gli ultimi 17 set di fila. “Adoro giocare contro chi ha il rovescio a una mano, dobbiamo mantenerlo in vita. Abbiamo giocato delle buone partite in passato. Ogni partita è diversa quindi mi aspetto un match complicato". Chissà se in cuor suo ci crede davvero. Il pubblico di tutto il mondo non la pensa come lui.

AUSTRALIAN OPEN UOMINI – Secondo turno
Roger Federer (SUI) b. Jan-Lennard Struff (GER) 6-4 6-4 7-6
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