11 February 2013

Babolat Aeropro Drive Gt

In termini di stabilità e comfort gli interventi al nuovo attrezzo di Rafael Nadal rispetto alla versione 2012. Il diverso sistema Cortex aggiunge un filtro ancora più efficace alle vibrazioni regalando un feeling ottimale. Ancora poco cattiva al volo. Restano invariate potenza e facilità nel produrre topspin. Costa 249 euro ... di FABIO COLANGELO

Babolat aeropro drive gt

di Fabio Colangelo - foto Francesco Panunzio

Nonostante sia la racchetta di numerosi giocatori di livello, tra cui la nostra Francesca Schiavone e Jo-Wilfried Tsonga, la Aeropro Drive Gt è ovviamente associata nell’immaginario comune a Rafael Nadal. Il campione spagnolo ha sposato da diversi anni questo modello della casa francese, ottenendo tutti i suoi successi con questo telaio tra le mani. Il detto “squadra che vince non si cambia” è stato rispettato alla perfezione, tanto che le differenze con la versione precedente sono minime considerata la qualità e il successo dell’attrezzo.

Le principali caratteristiche tecniche sono invariate, con la miglioria del nuovo cortex system, che unito alla costruzione del manico in monoscocca permette di ottenere un filtro ancora più efficace delle vibrazioni. Anche graficamente si è scelto di non cambiare.

Il giallo e nero rimangono i colori dominanti; sono solo state aumentate le sfumature di bianco, in modo da rendere il telaio più luminoso.

IN LABORATORIO

Le generalità della nuova Aeropro Drive Gt sono, come detto, le stesse che hanno fatto negli anni la fortuna di questo attrezzo. Peso di 315 grammi incordata (300 a telaio nudo) per 100” di ovale. Il reticolo è di 16 corde verticali per 19 orizzontali con un profilo testa manico che varia dai 23 ai 25 mm. Il dato sulla rigidità (65) ci dice che l’elasticità per un telaio di questo genere è discreta. Il bilanciamento al cuore (32,2) regala equilibrio e permette una buona manovrabilità senza eccedere in potenza. L’inerzia infatti è più che sufficiente con 309 punti, mentre è molto buona la maneggevolezza che supera gli 80 punti e ci dà ampie indicazioni sulla giocabilità di questa racchetta. Il dato più interessante però è quello del rapporto tra potenza e controllo che è in perfetta parità (51-51). Per i giocatori che vogliono un telaio equilibato e senza eccessi, la coincidenza di questi valori è un’ottima indicazione.

IN CAMPO

Dall’arma di Rafa Nadal e Francesca Schiavone ci si aspetta grande consistenza da fondocampo e facilità nel generare rotazioni, soprattutto quella in topspin. Dopo i primi scambi tutti i nostri tester si sono sentiti di confermare che proprio la stabilità e la grande capacità di produrre topspin sono le principali peculiarità di questo telaio, unite all’ottimo comfort che si ha anche grazie alle sopracitate novità su manico e cortex.

La palla esce bene dalle corde, ma il controllo rimane comunque apprezzabile anche quando si cerca di alzare il ritmo. L’ottima maneggevolezza oltre ad aiutare a far girare la palla, fa sì che nelle situazioni di difesa non serva un braccio d’oro per riuscire a salvarsi.

Buone sensazioni anche quando si cerca di spingere con movimenti più lineari e puliti, mentre il back non è sugli stessi livelli. Nei pressi della rete la semplicità nella manovra della testa della racchetta agevola i meno esperti, a leggero discapito di quella cattiveria e fermezza richiesta dai più navigati giocatori di volo.

Al servizio si apprezza maggiormente la soluzione in kick, mentre per generare velocità colpendo di piatto serve l’aiuto della velocità di braccio e del timing del giocatore. Agonistica completa, adatta a tutti gli amanti del gioco da fondocampo senza grosse distinzioni di genere e livello.

(Il test completo è pubblicato sul numero di dicembre 2012 di Tennis Italiano).

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