Ha dovuto soffrire più di Angelo Binaghi. Da candidato unico, l'ingegnere sardo aveva preso la quasi totalità dei voti nell'assemblea dello scorso settembre a Fiumicino. Da sabato scorso, la Federation Francaise de Tennis (FFT) ha un nuovo presidente. Si tratta di Bernard Giudicelli, 58 anni, emerso da una durissima campagna elettorale, durata quasi due anni: battuti il 38enne Alexis Gramblat e, soprattutto, il suo ex amico Jean-Pierre Dartevelle. I 195 delegati presenti in assemblea hanno votato soltanto Giudicelli e Dartevelle, premiando il corso per un pelo: 51,9% delle preferenze contro il 48,1 del suo avversario. Nel 2015, il presidente uscente Jean Gachassin aveva annunciato la non intenzione a ricandidarsi, scatenando una furiosa lotta di successione. Pochi mesi dopo c'è stato il licenziamento di Gilbert Ysern, ex direttore del Roland Garros, che ha spinto il suo ex alleato Dartevelle a candidarsi. Alla fine l'ha spuntata Giudicelli, uomo FFT sin dal 1991. Ha iniziato nella sua Corsica, poi è salito fino a prendersi il ruolo di segretario generale. Si è appassionato al tennis nel 1979, osservando la finale del Roland Garros tra Bjorn Borg e Victor Pecci, ma ben presto ha capito di essere più bravo dietro la scrivania. Al di là del suo programma, si tratta di un dirigente di spessore internazionale: fa parte del Board ITF ed è presidente del Comitato di Coppa Davis, un gruppo di 7 persone che decide sorti e regolamenti della vecchia Insalatiera. Il suo progetto è soprattutto di ordine sportivo-tecnico e, a suo dire, mira a “salvare la Francia”. “Dopo questo successo avverto tre stati d'animo: “Sono soddisfatto, avverto grande responsabilità e non vedo l'ora di cominciare. Dobbiamo passare dall'essere una generazione che spera a una generazione piena di titoli. Olimpiadi, Coppa Davis, Fed Cup, Grand Slam...non possiamo aspettare 77 anni”.