Dopo la situazione vergognosa che si verificò nel 2016 all’International di Hobart, era normale che la WTA intervenisse con una
regola ad hoc per evitare i ritiri “tattici”, che impedirà alle giocatrici iscritte alle qualificazioni dei tornei del Grande Slam di partecipare ad altri appuntamenti in programma nella stessa settimana. Tuttavia, secondo quanto è riuscito a ricostruire il sito Tennis Life, le modifiche regolamentari che entreranno nel WTA rulebook a partire dal 2018 saranno molte altre. Nulla che stravolgerà il Tour, ma comunque qualche accorgimento che si è reso importante in virtù di fatti avvenuti nella stagione appena terminata. Vediamoli tutti.
TIME VIOLATION PIÙ SEVERO
Malgrado il tema del time violation per i famosi secondi non rispettati fra un punto e l’altro sia da tempo fra i più dibattuti, sorprende che le regole di ATP, WTA e ITF non siano uniformi. E non lo saranno nemmeno dal 2018, visto che nel circuito maschile i giocatori hanno diritto a prendersi 25 secondi, in quello femminile (e negli Slam e altre competizioni ITF) 20 secondi. Tuttavia, almeno la modalità di applicazione delle penalità è stata resa la stessa. Dopo il primo warning per time violation la giocatrice al servizio perderà il diritto di servire la prima palla ogni volta che supererà il tempo limite, mentre qualora fosse la giocatrice in risposta a non essere pronta, dopo il primo warning andrà sempre incontro a un point penalty.
AGEVOLAZIONI PER LE TEEN
Per evitare che le giovanissime si cimentino con continuità nel circuito WTA, rischiando di “bruciarsi” troppo presto, da anni la WTA ha inserito un limite massimo di tornei che le ragazzine possono disputare, in base alla fascia d’età. Esiste però una sorta di bonus per le giocatrici fra i 15 e i 17 anni, che qualora riescano a raggiungere la finale in un torneo juniores del Grande Slam hanno diritto ad aggiungere un torneo WTA in più al proprio calendario. Dal 2018 la possibilità non sarà più limitata alle giocatrici più grandi di 14 anni, ma aperta a tutte. Una scelta corretta in termini di pari opportunità, se si considera che solo nel 2017 ci sono state ben tre finaliste Slam (sulle otto totali) di età inferiore ai 15 anni.