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Marco Caldara
29 November 2017

Tutte le novità regolamentari per il 2018 della WTA

Oltre alla norma anti-furbette, studiata per prevenire i ritiri tattici pre Slam, nel rulebook del circuito WTA entreranno altre sette regole nuove, quasi tutte studiate per correggere delle situazioni capitate nella scorsa stagione. Dal coaching al riposizionamento delle teste di serie, il time violation più severo, le top-20 wild card, la maternità e altro ancora.
Dopo la situazione vergognosa che si verificò nel 2016 all’International di Hobart, era normale che la WTA intervenisse con una regola ad hoc per evitare i ritiri “tattici”, che impedirà alle giocatrici iscritte alle qualificazioni dei tornei del Grande Slam di partecipare ad altri appuntamenti in programma nella stessa settimana. Tuttavia, secondo quanto è riuscito a ricostruire il sito Tennis Life, le modifiche regolamentari che entreranno nel WTA rulebook a partire dal 2018 saranno molte altre. Nulla che stravolgerà il Tour, ma comunque qualche accorgimento che si è reso importante in virtù di fatti avvenuti nella stagione appena terminata. Vediamoli tutti.

TIME VIOLATION PIÙ SEVERO
Malgrado il tema del time violation per i famosi secondi non rispettati fra un punto e l’altro sia da tempo fra i più dibattuti, sorprende che le regole di ATP, WTA e ITF non siano uniformi. E non lo saranno nemmeno dal 2018, visto che nel circuito maschile i giocatori hanno diritto a prendersi 25 secondi, in quello femminile (e negli Slam e altre competizioni ITF) 20 secondi. Tuttavia, almeno la modalità di applicazione delle penalità è stata resa la stessa. Dopo il primo warning per time violation la giocatrice al servizio perderà il diritto di servire la prima palla ogni volta che supererà il tempo limite, mentre qualora fosse la giocatrice in risposta a non essere pronta, dopo il primo warning andrà sempre incontro a un point penalty.

AGEVOLAZIONI PER LE TEEN
Per evitare che le giovanissime si cimentino con continuità nel circuito WTA, rischiando di “bruciarsi” troppo presto, da anni la WTA ha inserito un limite massimo di tornei che le ragazzine possono disputare, in base alla fascia d’età. Esiste però una sorta di bonus per le giocatrici fra i 15 e i 17 anni, che qualora riescano a raggiungere la finale in un torneo juniores del Grande Slam hanno diritto ad aggiungere un torneo WTA in più al proprio calendario. Dal 2018 la possibilità non sarà più limitata alle giocatrici più grandi di 14 anni, ma aperta a tutte. Una scelta corretta in termini di pari opportunità, se si considera che solo nel 2017 ci sono state ben tre finaliste Slam (sulle otto totali) di età inferiore ai 15 anni.
PIÙ LIBERTÀ NELLE TOP-20 WILD CARD
Una differenza tra ATP e WTA è la presenza nel circuito femminile delle cosiddette “top-20” wild card, inviti che l’associazione delle giocatrici si riserva di assegnare ad una delle prime 20 del mondo, non iscritta al torneo. Ai tornei International, però, veniva data la possibilità di estendere il criterio per l’assegnazione dell’invito anche a delle ex campionesse di tornei del Grande Slam, WTA Finals o Premier Mandatory, e pure a giocatrici con trascorsi da numero uno delle classifica WTA. Dal 2018 la stessa possibilità verrà offerta anche a tornei Premier e Premier Five, i quali invece erano obbligati ad assegnare l’invito esclusivamente a delle giocatrici comprese fra le prime 20 del mondo nella settimana del torneo. Restano fuori dalla norma i Premier Mandatory.

ADDIO AI “COACHING” MUTI
L’esperimento delle Next Gen Finals ha portato l’ATP a riflettere sulla possibilità di inserire a tempo pieno il coaching nel circuito, come a livello WTA avviene già da parecchi anni. Nei prossimi mesi il board rifletterà sul da farsi, e pare che verrà presa in considerazione anche l’opzione di seguire l’esempio femminile, abbandonando le cuffie e permettendo ai coach di entrare in campo. L’esempio della WTA ha dimostrato che funziona, anche se qualcuno (leggi Sam Sumyk) ha pensato spesso di coprire o spegnere il microfono in modo da tenere i consigli lontani da occhi e orecchie indiscrete. Una scelta che ovviamente non è piaciuta alle tv, e dal 2018 costerà molto caro. Il microfono in dotazione ai coach dovrà sempre essere attivo e la conversazione udibile, pena l’eliminazione della possibilità di accedere al coaching per tutti i rimanenti match di quel torneo e anche per il torneo successivo.
NIENTE PIÙ DOPPIO MATCH NELLE QUALIFICAZIONI
Chi segue con attenzione il circuito WTA, qualificazioni comprese, si sarà accorto che talvolta capitava che ad alcune giocatrici venisse concesso il diritto di iniziare le qualificazioni di un torneo con un giorno di ritardo, perché ancora impegnate nel torneo della settimana precedente. Un problema che normalmente si risolve con lo special exempt, ma visto che questi non sono disponibili per tornei di categoria diversa, la WTA aveva pensato di aggirare il problema offrendo un giorno in più a chi ne avesse bisogno, obbligando però al doppio turno nella giornata successiva. Un problema non tanto per la giocatrice in questione, quanto per l’avversaria, già presente on site ma obbligata – per “colpe” non sue – ad un eventuale doppio turno, col rischio di arrivare al secondo match non al 100%. La possibilità è stata revocata.

NIENTE LIMITI PER LE MAMME
Il fatto che contemporaneamente siano mancate dal circuito a causa della maternità due delle migliori giocatrici, ovvero Serena Williams e Victoria Azarenka, ha permesso di far riflettere il board della WTA sulla regola del ranking protetto, che fino a quest’anno dava alle neo mamme solamente dodici mesi di tempo (dalla nascita del bambino) per poter beneficiare del ranking protetto. Un tempo sufficiente per rimettersi in piena forma e rientrare nel circuito, ma comunque limitante. Dal 2018, invece, il limite di tempo è stato abolito, come avviene per gli infortuni. In sintesi, anche a tre anni (o più) dallo stop dovuto alla maternità una giocatrice avrà diritto a usufruire della classifica protetta per iscriversi ai tornei.

RIPOSIZIONAMENTO DELLE TESTE DI SERIE
Fino al 2017, in caso di forfait di una testa di serie a tabellone compilato, la WTA metteva in atto un cervellotico riposizionamento delle teste di serie, in modo da garantire il maggior equilibrio possibile al tabellone. Scelta saggia, ma che portava spesso a un sacco di spostamenti, cambiando l’avversaria a troppe giocatrici. Dal 2018, invece, a prendere il posto della testa di serie sarà la prima delle giocatrici escluse dal seeding, che a sua volta verrà sostituita da una lucky loser. Qualora invece la giocatrice che si ritira a tabellone compilato aveva un bye al primo turno, al suo posto ci va la prima testa di serie senza bye (quindi la nona: può capitare nei tabelloni a 56, come gli Internazionali d’Italia), la quale viene rimpiazzata dalla prima esclusa dal seeding. Tutto questo avviene prima dell’inizio del primo match del torneo. A torneo iniziato, invece, nessuna modifica al tabellone: al posto della giocatrice che si ritira entra una lucky loser.
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