A WIMBLEDON CON TRE RACCHETTE
Oltre alla paternità, il suo percorso professionale vanta una discreta aneddotica. Per esempio, la racchetta. Da ragazzino giocava con un telaio Volkl, poi però l'azienda tedesca cessò di produrre il suo modello. Dopo una lunga ricerca, aveva trovato un buon feeling con la Prince Exo 3 Tour. Manco a farlo apposta, pure questo modello è uscito di produzione. Per questo, ha trovato un modello online. L'ha acquistato, pagando le spese di spedizione, e per anni ha continuato a giocare con quel telaio. Per intenderci, l'anno scorso ha giocato in tabellone a Wimbledon con appena tre racchette nella borsa. Si comportava come un bambino nel Paese dei Balocchi. Quest'anno ha passato un turno all'Australian Open, garantendosi un assegno di 90.000 dollari australiani, ossigeno per la sostenibilità della sua carriera. “Ma non sono mai tranquillo, perché ho un figlio da mantenere – diceva – i miei genitori stanno discretamente, ma non voglio dipendere da loro”. In effetti, papà Ricardo gestisce un club a Buenos Aires, nel quartiere Merlo, il cui nome tradisce le chiare origini austriache della famiglia: “Kicker Klub Haus”. In passato, c'era stato persino un contatto con la federazione austriaca per capire se ci fosse la possibilità di rappresentare il paese del Tirolo. Non se ne è fatto nulla e, come detto, Kicker ha addirittura esordito in Coppa Davis per l'Argentina. Un tipo simpatico, dalla faccia pulita, che ispira fiducia sin dal primo sguardo. A breve conosceremo le ragioni e i dettagli che lo hanno spinto a barare. Magari scoveremo chissà quali motivazioni. Per adesso, si puà dire che Nicolas Kicker l'ha tradita, quella fiducia.