Sono trascorsi due anni da quando Juan Martin Del Potro non ha più un coach a tempo pieno. L'ultimo è stato Franco Davin, attuale coach di Fabio Fognini. Oggi emerge una novità: a Flushing Meadows sarà seguito dall'ex doppista Sebastian Prieto, che vanta collaborazioni con Juan Monaco e Diego Schwartzman. Attualmente, segue l'argentino di seconda fascia Guido Andreozzi. L'accordo è in via temporanea: lavoreranno insieme allo Us Open, poi si vedrà. In questi giorni si sta allenando a New York con Prieto e il fisioterapista Diego Rodriguez. Già dopo la prematura eliminazione a Wimbledon (KO al secondo turno contro Ernests Gulbis), aveva detto che avrebbe cercato un coach in vista della stagione americana, ma non è cambiato nulla né a Washington, né a Montreal, né a Cincinnati. La vicenda è curiosa, sintomatica del momento. Il 2017 avrebbe dovuto essere la stagione del definitivo rilancio, invece è rimasto lì, a ridosso dei migliori, senza veri exploit. Con un bilancio di 18 vittorie e 11 sconfitte, i suoi migliori risultati restano la semifinale a Delray Beach e i quarti a Roma. La stampa argentina ha addirittura tirato in ballo gli psicologi, i quali hanno sostenuto che Delpo sta vivendo una fase della sua vita in cui “preferisce vivere”. In altre parole, il tennis non sarebbe più al centro dei suoi pensieri. La rinuncia a un coach a tempo pieno, in effetti, farebbe pensare al desiderio di essere più libero, di fare quello che vuole, anche saltare una sessione di allenamento. Da quando è tornato nel tour, messi in archivio gli infortuni e le operazioni al polso, al suo angolo si sono alternati il capitano di Davis Daniel Orsanic (che lo ha seguito gratis, specificando che si trattava di una soluzione-ponte) e Santiago Quirno, tecnico che lavora presso il Tenis Club Argentino, il circolo dove Del Potro effettua la preparazione invernale.