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Riccardo Bisti
15 September 2018

“Federer e Wawrinka in Davis? Difficile”

È l'opinione di Severin Luthi, capitano della Svizzera e co-allenatore di Federer. “Non esiste una formula perfetta per la Davis, sicuramente ci saranno delle critiche, ma il nuovo format merita una chance”. Sul ritorno dei suoi campioni è pessimista. “Potrei sbagliarmi, ma non credo che la riforma li convincerà a giocare”.

Difficilmente Roger Federer e Stan Wawrinka torneranno a giocare in Coppa Davis. È l'opinione di Severin Luthi, capitano del team svizzero, nonché co-allenatore di Federer. In queste ore, Luthi sta guidando una squadra sempre più rabberciata in un delicato spareggio contro la Svezia, peraltro priva di top-300 ATP. Le notizie più interessanti, tuttavia, sono emerse fuori dal campo. Pur non scartando a priori la possibilità, Luthi ritiene improbabile in rientro in squadra dei due campioni che nel 2014 hanno conquistato l'Insalatiera. Questo, a prescindere dalla riforma che entrerà in vigore nel 2019. Sul merito, Luthi non ha ancora le idee chiare. “Non so se servirà a migliorare la Davis: per me è stata una competizione speciale e mi ha reso triste il fatto che nelle ultime edizioni non abbia funzionato, con diversi assenti. Qualcosa andava fatto, ma non so se era necessario un cambio così radicale. La formula perfetta non esiste: qualsiasi cosa si scelga, ci saranno sempre delle critiche. Penso che il nuovo format meriti una chance per vedere se funziona”. Molto vicino alle faccende di Roger Federer, Luthi sostiene che per un tennista è difficile conciliare gli impegni nel circuito con la Coppa Davis. Per questo, molti hanno rinunciato alla Coppa: “Il problema principale è la collocazione in calendario. È logico che molti tennisti diano la priorità ai risultati nel circuito. Quando abbiamo vinto nel 2014, Federer e Wawrinka decisero di saltare un paio di Masters 1000, perché impegnarsi in entrambe le cose era troppo stancante”.

"LA NUOVA DAVIS? TROPPI MATCH IN POCHI GIORNI"
La nuova formula ha una caratteristica innegabile: meno impegno logistico. E allora ci si domanda se i top players possano tornare. “Non credo che Federer e Wawrinka decidano di tornare solo perché è cambiata la formula, ma potrei sbagliarmi. L'unico vantaggio è che non dovrebbero giocare tre partite per arrivare in finale, però la necessità di giocare troppi match in pochi giorni potrebbe convincerli a non venire. Non pensiamo ancora a quello che accadrà tra quattro mesi. Per adesso, pensiamo alla partita contro la Svezia”. A proposito di questo match, in cui Huesler ha perso un match maratona contro Markus Eriksson, ha ammesso di aver fatto un tentativo con Wawrinka. “Abbiamo parlo a New York, ma in questo momento ha altre preoccupazioni. Viene da mesi difficili e sta lavorando duro per tornare al massimo. Pensa che in questo momento non sia una buona idea giocare in Davis. Mi spiace, ma capisco e rispetto la sua posizione”. Ma se in questi giorni è impegnato con Laaksonen e compagni, il lavoro principale di Luthi è accanto a Roger Federer. Inevitabile che gli chiedessero informazioni, soprattutto dopo la batosta allo Us Open. “Roger sta bene. Ovviamente è deluso perché non ha ottenuto i risultati che sperava. Sta cercando di dimenticare il passato e concentrarsi sul presente e sul futuro. Si sta preparando per la Laver Cup e, sicuramente, tornerà a mostrare il suo miglior livello”.

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