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Riccardo Bisti
19 January 2017

Errani, lacrime e preoccupazione

Un problema alla gamba destra costringe Sara Errani al ritiro mentre era in svantaggio contro Ekaterina Makarova. L'azzurra esce dal campo tra le lacrime e c'è un pizzico d'ansia per le sue condizioni, anche in chiave Fed Cup. Italiane fuori dopo quattro giorni, una sola vittoria e cinque sconfitte. Speriamo che non siano gli standard del futuro....

Un mix di delusione e preoccupazione accompagna il ritiro di Sara Errani dall'Australian Open. Un problema muscolare alla gamba destra, già fasciata, l'ha costretta ad alzare bandiera bianca contro Ekaterina Makarova quando era in svantaggio 6-2 3-2. Probabilmente “Sarita” avrebbe perso ugualmente: la russa, ben conoscendola (era l'ottavo scontro diretto, senza dimenticare le sfide in doppio), ne aveva messo a nudo ogni lacuna. Ad esempio, la aggrediva a più non posso in risposta. E Sara non ha tenuto neanche un turno di battuta nel primo set. Subito avanti grazie a un break, subiva cinque game di fila che indirizzavano la partita. Il problema stava nella profondità dei colpi, insufficiente per incanalare il match sul terreno della lotta, dove certamente è superiore alla russa. Faceva tutto Ekaterina: con 27 colpi vincenti, non pagava dazio nemmeno con 29 errori gratuiti, poiché i numeri della Errani erano ben peggiori: 8 winners e 18 errori. E quando non metteva la prima palla, erano dolori. In tutto il match, ha conquistato solo un punto con la seconda. Ma la Errani è una grande agonista, non si arrende mai senza averci provato fino in fondo. La traiettoria dei suoi colpi si allungava, finalmente teneva un turno di battuta (1-1) e poi metteva nuovamente il naso avanti. C'era partita, c'era la sensazione che qualcosa potesse cambiare, anche perché il caldo è certamente più amico della Errani. 2-1 e 40-0, chance. Invece, non appena i colpi di Sarita perdevano incisività, il match riprendeva la direzione preferita dalla russa.  

BILANCIO NEGATIVO
Dopo l'ennesimo dritto vincente della russa, la Errani si bloccava per un dolore alla gamba destra. Lacrime, fisioterapista, ritiro. Davvero una brutta immagine. Si spera che non sia nulla di grave, ma è chiaro che Tathiana Garbin sarà ancora più preoccupata in vista dell'esordio sulla panchina di Fed Cup, tra tre settimane, a Forlì contro la Slovacchia. I problemi muscolari possono essere di varia entità, dunque è inutile avventurarsi in previsioni. Di certo la campagna australiana non lascia buone sensazioni a Sara, subito eliminata a Brisbane, costretta al ritiro a Hobart (anche se il referto WTA, in quel caso, parlava di problema alla coscia sinistra) e adesso di nuovo KO a Melbourne, dove piano piano stava trovando la forma ideale. Adesso è tempo di curarsi e sperare che il profumo della Romagna, e dell'amica terra battuta, le consenta di rimettersi in sesto per la Fed Cup. Fa una certa impressione, dopo anni di vacche grasse, vedere la pattuglia azzurra già eliminata al quarto giorno. Il bilancio di una vittoria (Sara Errani sulla Ozaki) e cinque sconfitte (sei, se consideriamo l'immediata eliminazione di Jasmine Paolini nelle qualificazioni) spaventa in chiave futura. Speriamo che non sia questo lo standard a cui dovremo abituarci. Nel frattempo, prosegue spedita la corsa di Karolina Pliskova, che ha rifilato un duro 6-0 6-2 alla 18enne russa Anna Blinkova. Con quattro game persi in due partite, la sua candidatura è sempre più seria. E sorprende che i bookmakers continuino a collocarla come terza favorita. Ok Serena Williams, ma oggi Karolina sembra ben più competitiva della Kerber....

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