Marco Caldara
22 December 2017

Quelle top-10 (di Forbes) con due italiani

Un articolo online della celebre rivista Forbes inserisce Fabio Fognini e Francesca Schiavone nelle top-10 dei giocatori più spettacolari dei circuiti ATP e WTA. Entrambi se lo meritano: pochi al mondo sanno offrire un mix di classe e imprevedibilità pari ai due azzurri. Tuttavia, nelle classifiche mancano alcuni nomi che avrebbero meritato un posto, in primis Dolgopolov, Kuznetsova e Vinci.
Nella storia del nostro tennis non è mai capitato che l’Italia avesse contemporaneamente due top-10 nelle classifiche mondiali ATP e WTA, ma al tricolore ha fatto un piccolo regalo la famosa rivista Forbes, che in un articolo online ha inserito Fabio Fognini e Francesca Schiavone fra i dieci giocatori di tennis più spettacolari del mondo dei rispettivi sessi. La testata finanziaria statunitense è diventata una sorta di Bibbia con le sue classifiche su incassi, reddito e popolarità delle star, mentre in questo caso le top-10 sono necessariamente soggettive, visto che valutano la capacità di divertire e intrattenere il pubblico durante gli incontri. Tuttavia, a occhio e croce l’autore dell’articolo Filip Bondy segue canoni di spettacolo piuttosto classici, e non è in dubbio che sia il ligure sia la milanese meritino il posto, rispettivamente l’ottavo e il sesto. Al mondo sono in pochi a sapere offrire come loro un cocktail a così alta concentrazione di talento e genio (e anche sregolatezza, per Fognini). Nel bene o nel male, nei match del numero uno d’Italia c’è sempre qualcosa da vedere. Con punti mozzafiato, delicatezze o recuperi impossibili per buona parte dei colleghi, che fanno il paio con colpi di testa, proteste e quarti d’ora in cui stacca completamente la spina. Nel pezzo certi comportamenti dell’azzurro vengono addirittura paragonati a quelli di Nick Kyrgios (ma non è necessariamente una critica, visto che Kyrgios è al primo posto!), e l’autore scrive che Fabio gioca un tennis affascinante ed eccentrico. La Schiavone, invece, viene messa sullo stesso pieno della Radwanska – che la precede col quinto posto – perché nell’era del power tennis supera le avversarie con astuzia e palle corte. È così che ha costruito buona parte del suo successo, insieme a un amore per il tennis viscerale, fisico, di quelli che si notano a occhio nudo, che ha contribuito a renderla ancora più apprezzata.
L’ASSENZA DELLA VINCI GRIDA VENDETTA
La classifica maschile vede al primo posto Nick Kyrgios, definito “la cosa più vicina a John McEnroe, che ironia della sorte non riesce a smettere di riprenderlo”, seguito da Roger Federer, il giovane Denis Shapovalov, Rafael Nadal, Dustin Brown, Gael Monfils (a proposito di spettacolo sul campo da tennis: guardate come sta preparando il 2018), Grigor Dimitrov, Fognini, Alexander Zverev e un curioso ex-aequo fra Jack Sock e David Ferrer. Gli immancabili ci sono tutti, ma lasciano qualche perplessità gli ultimi tre nomi. Per Zverev il motivo è che ha un tennis diverso rispetto a quello che ci si aspetterebbe da un gigante di un metro e 98 (vero, ma non basta sapere tirare il rovescio per essere spettacolari), mentre Ferrer e Sock sono stati inseriti perché danno sempre tutto ciò che hanno. Può essere una sfaccettatura dello spettacolo? Magari sì, anche se Alexander Dolgopolov e Benoit Paire, i due assenti che fanno più rumore, non saranno così d’accordo. Fra le donne, invece, al comando c’è CoCo Vandeweghe: è esagerato dire che “raramente finisce un match senza rompere almeno una racchetta”, ma la 26enne californiana merita il primo posto per il suo tennis “ignorante”, imbevuto nel carisma. Dietro di lei Serena Williams, miss 299 colpi vincenti in un torneo Jelena Ostapenko, Venus Williams, Agnieszka Radwanska, la Schiavone, Garbine Muguruza, Belinda Bencic, Sloane Stephens e Petra Kvitova. Impossibile non notare l’assenza di Roberta Vinci (e sì che gli americani dovrebbero ricordarsela bene…), così come quella di Svetlana Kuznetsova. La qualità del tennis della russa viene troppo spesso sottovalutata, e se un certo Roger Federer – che di classe se ne intende – l’ha definita la sua giocatrice preferita un motivo deve pur esserci. Quanti pagherebbero il biglietto per Bencic-Stephens piuttosto che per Vinci-Kuznetsova?
© RIPRODUZIONE RISERVATA