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Marco Caldara
09 January 2017

Cambia il team, ma non cambia Fognini?

Fabio inaugura il nuovo team e il nuovo look a Sydney, ma il suo torneo dura un solo match: un paio di distrazioni gli costano caro contro Philipp Kohlschreiber, e l’atteggiamento sembra sempre lo stesso. A salvare il risultato di Italia-Germania ci pensa Lorenzi, che dopo una lunga battaglia elimina Florian Mayer.
Il primo incontro stagionale di un giocatore genera sempre curiosità, specialmente nel caso dell’esordio 2017 di Fabio Fognini. La sua off-season è stata ricca di cambiamenti: il nuovo team, col coach Franco Davin e il preparatore atletico Duglas Cordero; l’annuncio della gravidanza della moglie Flavia Pennetta; e anche qualche dettaglio estetico, come il cambio di sponsor tecnico per abbigliamento e scarpe, con l’arrivo dell'accoppiata Hydrogen-Asics. Ciò che non sembra cambiato, purtroppo, è Fabio, che all’esordio nell’ATP 250 di Sydney si è arreso con un doppio 6-4 a Philipp Kohlschreiber, al termine di un match che con un pizzico di attenzione in più poteva andare diversamente. Due break nell’ultimo game di entrambi i set gli sono costati il primo KO della stagione, che ha evidenziato qualche difficoltà dovuta (si spera) ai carichi di lavoro invernali ancora da smaltire, come una ricerca della palla un po’ troppo macchinosa, ma anche qualche atteggiamento dei suoi che si poteva (doveva?) evitare. Fognini è così, nel bene e nel male, ed era abbastanza scontato che non potesse bastare un nuovo coach a cambiarne l’indole. Ma è anche bastato veramente poco per fargli perdere la bussola. Sul 2-2 del secondo set ha mancato due palle-break consecutive, la seconda con un diritto da mettere in campo a occhi chiusi: non è arrivato benissimo sulla palla, l’ha tirato largo e ha iniziato a perdere la pazienza, lanciando la racchetta e beccandosi un warning. Fino a quel momento non aveva detto una parola, poi il suo equilibrio mentale è stato disturbato a più riprese, e ne ha pagato le conseguenze. Prima si è fatto trattare dal fisioterapista per un dolore alla coscia che gli dava fastidio nel colpire il diritto, poi nel recuperare un contropiede è scivolato sulla scritta Sydney a fondo campo, sbattendo piuttosto male il polso sinistro, ma a quanto pare senza conseguenze. Quindi, nel primo punto del nono game, ha polemizzato col giudice di sedia quando su una palla dubbia del rivale, chiamata “out” dal giudice di linea, l’arbitro ha fatto overrule. Fabio non se n’è accorto, e – a torto – pretendeva che il punto fosse suo, rifiutandosi di chiamare occhio di falco (che poi ha dato ragione al giudice di sedia). Ha discusso col supervisor e poi ha rimediato un penalty point per “verbal abuse”, finendo per perdere a zero un game importante, e poco dopo anche il match.
A MELBOURNE PER UN NUOVO TEST​
Sarebbe riduttivo imputare il KO a quell’episodio, anche perché nel game seguente l’azzurro è salito 30-0, ma tanto è bastato a togliergli quel pizzico di concentrazione che gli sarebbe servita per rimanere a galla quando due punti dopo si è trovato 30-30. Invece di reagire ha commesso altri due errori col diritto, consegnando il secondo turno al rivale, continuando la polemica con l’arbitro con un “go to the WTA next time” e beccandosi anche una frecciatina da Kohlschreiber, nell’intervista in campo subito dopo il match. “Ho giocato un buon tennis e sono soddisfatto al 90% del mio incontro. Forse alla fine si è parlato un po’ troppo da un lato di campo”, ha detto il tedesco. Fabio ha qualche attenuante: lui e Davin hanno iniziato a lavorare nel periodo di off-season, e solamente ora hanno qualcosa di concreto in mano, come dei match sui quali confrontarsi o nei quali provare qualche nuovo accorgimento. Per assimilare certi meccanismi ci vuole tempo, come per trovare la sintonia ideale con una guida diversa dalla precedente. Cambia la faccia in tribuna, cambia il modo di comunicare e tanti altri passaggi, che per alcuni sono banali, per uno col carattere di Fognini un po’ meno. Per questo, almeno stavolta, merita di essere soltanto rimandato. A Melbourne.
MISTER TIE-BREAK LORENZI FA FUORI MAYER
Chi invece strappa subito una bella promozione è Paolo Lorenzi, che sullo Show Court 1 ha vinto un match delicatissimo contro Florian Mayer, conquistando il secondo turno dopo 2 ore e 33 minuti di battaglia, chiusa con il punteggio di 7-6 4-6 7-6. “Paolino” ha una qualità che tanti invidiano: quanto capisce di poter vincere, perde pochissime volte, perché trova sempre la chiave giusta per risolvere in duello. Oggi il tabellino dice che i punti a suo favore sono stati tre (111 contro 108), ma a marcare veramente la differenza ne è bastato uno solo, in risposta, sul 5-4 per l’azzurro al tie-break di un terzo set in perfetto equilibrio, senza nemmeno l’ombra di una palla-break (come già il primo). Lorenzi è salito 6-4, ha mancato il primo match-point sul servizio di Mayer ma ha chiuso al secondo, col servizio, raccogliendo un bel successo e riscattando il KO della scorsa settimana a Doha, quando dopo una lunga battaglia contro Nicolas Almagro è toccato a lui avere la peggio. Al secondo turno il numero uno azzurro trova Viktor Troicki, campione nelle ultime due edizioni del torneo. Dura, durissima, ma non impossibile.

ATP 250 SYDNEY - Primo turno
Philipp Kohlschreiber (GER) b. Fabio Fognini (ITA) 6-4 6-4
Paolo Lorenzi (ITA) b. Florian Mayer (GER) 7-6 4-6 7-6

GLI HIGHLIGHTS DI FOGNINI-KOHLSCHREIBER
LA PRUDENZA DI DAVIN: “BASTA INFORTUNI”
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