PRECEDENTE PERICOLOSO
L'eredità di questa sentenza è preoccupante: passa il messaggio che un giocatore può commettere infrazioni analoghe senza correre il rischio di squalifiche. E non dimentichiamo che Fognini ha avuto spesso problemi di natura disciplinare, tanto che qualche anno fa aveva rischiato una squalifica da parte dell'ATP perché è arrivato ad un passo dal raggiungere il limite massimo di multe, oltre il quale scatta la sanzione. Insomma, era più che recidivo. Cosa potrebbe pensare un giocatore con meno precedenti di Fognini? Tra l'altro, le sanzioni sopra elencate sono valide soltanto per i tornei del Grande Slam. Per intenderci, se Fabio dovesse cadere in un comportamento simile in un qualsiasi torno ATP o in Coppa Davis, se ne occuperebbero gli enti preposti e la sua partecipazione agli Slam non sarebbe in pericolo. Torna dunque d'attualità una questione mai risolta: la necessità di un “commissioner” che gestisca il tennis al di là delle tante (troppe) sigle che lo compongono. Tra l'altro, da qualche anno i tornei del Grande Slam si sono staccati dall'ITF, stabilendo un comitato e regole proprie. Lo sparpagliamento dei poteri ha certamente dato una mano a Fognini: se ci fosse stata un'unica sigla, probabilmente l'azzurro avrebbe avuto conseguenze disciplinari ben peggiori. Una situazione analoga a quella di Kyrgios: se l'australiano non si fosse sottoposto al “programma di recupero” suggerito dall'ATP dopo il suo comportamento a Shanghai 2016, non avrebbe comunque corso il rischio di non giocare lo Us Open perché la sanzione era esclusivamente ATP. E anche dopo il suo discutibile ritiro di quest'anno, durante il match contro Steve Johnson, se l'è cavata con una sanzione pecuniaria. D'altra parte, il tennis è sempre stato molto tollerante con i tennisti bizzosi. Non capita quasi mai che un tennista venga squalificato durante una partita: quando accade, è perché è successo qualcosa di veramente grave. Persino John McEnroe è stato squalificato soltanto una volta. Al di là di tutte le considerazioni di valore sul caso Fognini, pare chiaro che la sentenza metta in scena un precedente molto pericoloso. E ci domandiamo: cosa deve fare un giocatore per essere squalificato? Sinceramente, non riusciamo a capirlo.