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Marco Caldara
02 October 2017

Garbine, regina del ranking e dei ritiri

Trasferta asiatica da dimenticare per Garbine Muguruza, chiusa con un ritiro a Pechino. Alla vigilia dice di sentirsi pronta, poi in campo fatica a muoversi e in conferenza stampa dà la colpa a un virus e non alla gamba malconcia. Nel 2017 si è ritirata più volte lei di tutte le altre top-10 messe insieme, e il numero 1 è di nuovo a rischio.
La statistica è lì da vedere, anche se Garbine Muguruza preferirebbe nasconderla. Da quando è diventata numero uno del mondo, la spagnola ha vinto appena 4 match su 7, perdendo gli ultimi due. Alla sconfitta ai quarti Wuhan contro Jelena Ostapenko, condizionata da un problema alla coscia sinistra che la spagnola si è trascinata per tutto il torneo, se n’è aggiunta una all’esordio nel Mandatory di Pechino, con tanto di ritiro in un match mai veramente iniziato contro Barbora Strycova. Nella conferenza stampa della vigilia Garbine aveva rassicurato tutti, dicendo di sentirsi pronta, ma la realtà è stata ben diversa. In campo ha mostrato chiaramente le stesse difficoltà di movimento della scorsa settimana, faticando negli scambi lunghi e forzando il meno possibile gli appoggi, e contro una giocatrice esperta come la ceca ha avuto poche possibilità. Ha regalato il primo set in 27 minuti a suon di gratuiti, e quando è finita sotto per 2-0 nel secondo ha chiesto l’intervento della fisioterapista. Dalle sue parole è parso di captare un “mi sembra che vada peggiorando”, tanto che non si è fatta nemmeno trattare, optando direttamente per il ritiro. Tuttavia, stando a quanto ha raccontato ai giornalisti in conferenza stampa, stavolta il problema non sarebbe il dolore alla coscia sinistra, ma un virus influenzale rimediato a Wuhan, che l’ha tenuta a letto sin da venerdì. “Da quando sono a Pechino non sono mai riuscita ad allenarmi (ma come, non aveva detto di essere pronta per giocare il torneo?) e oggi non ero proprio in grado di giocare. È facile pensare ‘se non stai bene, non andare in campo’, ma ho voluto provarci, iniziare il match, colpire qualche palla e vedere come andava. Non mi va di ritirarmi prima dell’inizio di un torneo. A Wuhan era solamente una questione fisica, mentre stavolta no”. Onestamente, va detto, resta qualche dubbio. Nessuno mette in discussione il virus, ma era abbastanza palese che ci fosse anche altro.
N.1 WTA A RISCHIO: SE LO GIOCANO IN TRE
Gamba o non gamba, la notizia è che la spagnola è stata costretta a gettare la spugna a match in corso per la quinta volta nel corso di una sola stagione. Un dato che dovrebbe far(la) riflettere, visto che ha collezionato più ritiri lei di tutte le altre top-10 messe insieme. Si era già ritirata da Brisbane per un problema alla coscia (in quel caso destra), da Dubai per un dolore al tendine d’Achille, da Miami per un colpo di calore e dagli Internazionali d’Italia per il torcicollo, toccando la spiacevole cifra di tre ritiri in sei tornei. Non può essere sempre sfortuna. Da Parigi in avanti era andata meglio, ma da qualche settimana la gamba non le dà pace, e le ha rovinato la trasferta asiatica, ultimo impegno ufficiale prima delle WTA Finals. Su alcuni media spagnoli si è diffusa la suggestione di una possibile wild card per i tornei di Linz o Lussemburgo, ma sinceramente sembra un’ipotesi senza troppo senso. Meglio fermarsi e sfruttare i venti giorni esatti che mancano al Master di Singapore per recuperare a dovere. Visto che il problema non dovrebbe essere così grave, altrimenti (si spera) non ci avrebbe giocato sopra per tutto il torneo di Wuhan, la spagnola avrà il tempo necessario per lavorare con calma e presentarsi come la vera favorita all’appuntamento di fine stagione, che mai come quest’anno sarà chiamato a dare una risposta sul nome della vera regina del 2017. Per ora il ranking WTA premia lei, ma lo zero cinese potrebbe costarle la leadership dopo sole quattro settimane, visto che nello stesso torneo possono superarla le tre solite note: Simona Halep, Karolina Pliskova ed Elina Svitolina. Alla prime due può bastare la finale (ma non ci possono arrivare entrambe), mentre l’ucraina dovrà necessariamente vincere il torneo. Tuttavia, la Halep viene da tre sconfitte di fila, e la Pliskova nei grandi tornei è quasi sempre mancata. Mentre la 23enne di Odessa nei Premier più importanti è stata la più continua della stagione. Quindi, mai dire mai…
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