IDEA FOLIGNO, TOP-500 ENTRO L'ANNO
Nella soleggiata domenica manerbiese, Di Nicola ha giocato una signora partita contro Miedler, che pure partiva favorito.“Avevo dato un'occhiata al suo record, ha giocato tante partite importanti, vincendone diverse. Sulla carta ero sfavorito, ma sto giocando bene e ho battuto diversi giocatori con la sua classifica, quindi ero fiducioso. La chiave? Sono stato più aggressivo. Lui ha provato a spezzare il gioco usando lo slice, ma non mi dava nessun fastidio. Anzi, prendevo in mano il gioco con il dritto. Inoltre stava molto lontano dalla riga, così l'ho chiamato a rete diverse volte con la smorzata”. Una vittoria di rilievo per un ragazzo ancora relativamente sconosciuto. Nato ad Avezzano, ha iniziato a giocare a 4 anni e mezzo insieme a papà Italo, ancora oggi il suo allenatore. “Mi ha insegnato tutto lui, sin dall'inizio, e mi ha sempre seguito. Ci troviamo bene anche se non sempre è facile, perché il rapporto genitore-figlio può essere delicato, ma spero di arrivare in alto anche per lui”. Di Nicola ha iniziato con la scuola SAT, ma quando si è accorto che vinceva i campionati regionali in tutte le categorie, ha iniziato a lavorare per fare il tennista. “Sin da giovanissimo mi alleno più intensamente rispetto ai miei coetanei: facevo già doppie sedute di allenamento e preparazione atletica”. Visto che la storia è piena di genitori-coach, ma con risultati alterni, gli abbiamo chiesto se sta pensando di affiancare qualcuno al padre. “Abbiamo iniziato a pensarci – dice – potremmo affidarci all'accademia di Fabio Gorietti e Foligno. Lui ha grande esperienza, ci sono tanti giocatori di livello e pensiamo che possa farmi bene. Potremmo trovare un accordo a partire da questo inverno”. Fino a oggi, Di Nicola si è sempre allenato nella sua Avezzano, non disdegnando alcuni stage di un paio di settimane presso il Centro FIT di Tirrenia. “Ad Avezzano c'è un problema: l'assenza di sparring di livello. Non ci sono molti giocatori con cui possa allenarmi. A Foligno ho effettuato una prova e ci siamo trovati molto bene, sia Gorietti che i fratelli Torresi sono bravi e competenti”. Sul piano tecnico, Di Nicola è un giocatore molto interessante. Sa accarezzare la palla e possiede buone doti di tocco. Tuttavia, sembra un filo leggero: lo si avverte anche dal suono dell'impatto, molto “soft”. “Infatti stiamo lavorando molto su questo: devo rendere la mia palla più complessa e pesante. Ad alti livelli, la palla deve saltare, altrimenti ti mettono sotto. Un altro aspetto su cui devo migliorare è il servizio. Deve essere più incisivo”. Da qui a fine anno, vorrebbe attestarsi intorno al numero 500 ATP. Per farcela, dovrà aggiungere una quarantina di punti al bottino attuale. Andare avanti a Manerbio sarebbe un ottimo viatico.