I TROMBETTIERI DI CAMILA E IL SOGNO DEGLI "ALCOLISTI"
Ma non finisce qui. Il 2018 è stata un'ottima stagione per Camila Giorgi, chiusa con la vittoria al torneo di Linz. A sostenerla c'era un gruppo di tifosi scatenati, partiti appositamente dall'Italia e prontamente definiti “I trombettieri di Camila”. Uno di loro, “Big Lebowski”, ci ha raccontato i retroscena di quest'avventura. Ma le storie – quelle belle – sono un punto fermo del nostro giornale. E allora non mancano quelle di Alessandro Evangelisti (laureato negli USA grazie al tennis), Angelo Tanganelli (n. 1 del mondo tra gli over 55, intervistato da Federico Mariani) e fefè, alias Federica Sartori. La figlia di Massimo, storico coach di Andreas Seppi, ha trovato proprio nel tennis la possibilità di lanciare la sua carriera come cantante grazie a “I'll be the one”, canzone-inno delle Next Gen Finals. Anche il fascicolo appena uscito rispetta il DNA della nostra rivista, ovvero massima attenzione ad attrezzatura e tecnica. La racchetta del mese è la Pro Kennex Q+5 PRO, davvero una sorpresa per il suo mix tra versatilità e manovrabilità, mentre l'ingegner Gabriele Medri ci fornisce un prezioso suggerimento in merito alle corde: dobbiamo sempre cercare la tensione più bassa possibile, almeno tra quelle che ci permettono di colpire con il dovuto controllo. Cazzaniga ha poi sbirciato nella borsa di Jasmine Paolini, una delle nostre migliori speranze, per farsi raccontare – nel dettaglio – cosa trova spazio nell'equipaggiamento di una top-200 WTA. Il nostro Corrado Erba ci ha poi raccontato la gustosa opportunità offerta da Wilson, che permette di customizzare a nostro piacimento un telaio, a partire dal colore, peraltro a un prezzo non esorbitante. Grazie alla casa americana, dunque, il sogno di ogni “alcolista della racchetta” può diventare realtà. Sempre Erba ha provato a spiegarci cosa può spingere professionisti affermati e padri di famiglia a girovagare per i tornei di quarta categoria, abbassando drasticamente la qualità della loro vita e rischiando liti familiari. La risposta è molto semplice: la ricerca di una “partita perfetta” che difficilmente arriverà.