L'INCUBO SI MATERIALIZZA DOPO CINQUE ORE
Non che giocasse male, anzi, la partita è stata a tratti godibile. Istomin continuava a tenere grandi percentuali con il servizio ed era lui ad avere una palla break per aumentare il distacco, ma Nole alzava ulteriormente il livello e portava a casa il secondo set. A quel punto l'esito sembrava scritto: Djokovic era sempre più aggressivo, mentre da parte di Istomin arrivavano chiari segnali di stanchezza. Quando Nole si è aggiudicato il terzo set con un netto 6-2, la sfida sembrava spenta. E invece c'erano ancora parecchi snodi da vivere. Quando le ombre sono calate sulla Rod Laver Arena, Istomin ha ritrovato energia. Pur colpito dai crampi e con un vivo dolore al piede, ha scippato il servizio a Nole e ed è arrivato a setpoint. Nonostante i troppi errori gratuiti (alla fine saranno 72), Nole gli è rimasto incollato, si è rifugiato sul 6-6, ma un ace sigillava il secondo tie-break per Istomin. La sorpresa si è poi materializzata nel quinto set, quando un break sul 2-2 ha spinto avanti Istomin, strepitoso nel restare concentrato fino all'ultimo punto ed esultare, senza neanche troppo vigore, dopo l'ultimo servizio vincente. E così Djokovic va fuori al secondo turno di uno Slam per la prima volta dal 2008, quando fu sconfitto da Marat Safin a Wimbledon. Ma all'epoca aveva 21 anni, era il terzo incomodo tra Federer e Nadal e stava crescendo, mese dopo mese. Questa sconfitta, invece, fa un gran rumore perché riaccende i timori che avevano accompagnato il suo 2016, dal Roland Garros in poi. Intanto perderà una montagna di punti (1955, per l'esattezza), ma in questo momento la classifica conta il giusto. Nole dovrà capire che si tratta pur sempre di una partita e che la stagione è lunga, piena di chance di rivincita. Però dovrà guardarsi dentro e cercare di capire – per davvero – cosa sta succedendo. Perché è innegabile che ci sia un problema.
AUSTRALIAN OPEN 2017 - Secondo turno
Denis Istomin (UZB) b. Novak Djokovic (SRB) 7-6 5-7 2-6 7-6 6-4