E il resto?
“Il resto era dato da quello che in gergo definiamo nuvola. All’uscita dall’estrusore il poliestere viene raffreddato con un bagno d’acqua, ma le gocce che si depositano sul filo fanno molto male alla corda, ne cambiano le caratteristiche e causano stupide rotture. E’ fondamentale che il filato estruso perda umidità, e questo avviene passando la corda in un forno prima che venga stirata”.
Oggi esistono oltre 400 variabili di monofilamenti, come è possibile?
“E’ semplice, perché in base al polimero, alla sezione, al calibro, al colore si possono ottenere un’infinità di variabili”.
Parliamo per esempio del calibro...
“Da una stessa filiera produco anche quattro, cinque calibri differenti. Dipende dai rulli di stiro. Il concetto però è che più un filo è stirato, più è rigido, più ha un alto carico di rottura”.
Il colore come incide?
“La chimica di tintura del poliestere è minerale, quindi quando fondo il poliestere con microgranelli, a seconda della percentuale, otterrò delle variazioni. Il nero è in assoluto il meno omogeneo e di conseguenza, la stessa corda in variante nera farà più grip sulla palla”.
Come si fa a capire se la corda è buona? Ci sono dei parametri?
“E’ proprio questo il bello, non esistono. Al di là di misurazioni banali come il carico di rottura, il calibro, la perdita di tensione, non esistono veri e propri standard. Io mi sono inventato una macchina che con un carico di 20 kg misura l’allungamento della corda nel tempo, per esempio, ma questa è una misurazione che faccio io, non ha corrispondenze con quelle di altri marchi. Poi c’è da dire che io ragiono con i parametri del settore auto: per me un filo deve essere sempre solido alla luce, resistente all’abrasione. Quando ho creato Doublear ho voluto rispettare la Iso 9001 che seguo anche per Finelvo. Questo mi obbliga ad avere la tracciabilità totale del prodotto, posso sapere addirittura chi ha impacchettato l’armeggio, perché sono convinto sia utile”.
Quali sono i vostri modelli più riusciti?
“Anche se le più richieste sono le Diablo 24 e 19, io trovo che i modelli Twice Dragon e Twice Viper abbiano una facilità di gioco notevole. Oltre a un’estetica originale, visto che il nostro brevetto Twice Tech consente di applicare al monofilamento due colorazioni diverse in sezione longitudinale, senza condizionare le proprietà della corda. E’ proprio quello di cui parlavo all’inizio, siamo sempre alla ricerca di soluzioni innovative, non possiamo copiare ciò che gli altri producono da anni con più esperienza”.