“CHIAMATEMI PURE MAMMONE”
Spesso ha pescato i più forti, in Australia. Djokovic nel 2010, ancora Djokovic nel 2014...ma quest'anno era diverso. Ha impiegato quattro ore e quarantotto minuti prima di alzare le braccia al cielo, più orgoglioso che felice. “Magari dopo questo successo sarò un po' più famoso in Uzbekistan, anche se non ci torno così spesso”. Insieme a Farrukh Dustov, hanno sfiorato per quattro volte l'accesso al World Group di Coppa Davis (2009, 2012, 2014, 2015). Ci proveranno ancora, anche se è sempre più difficile. Lui non ha mai saltato una convocazione, come fosse una specie di indennizzo per non vivere più nel paese. Questo successo, tuttavia, ha un significato ancora più profondo. E dolce, molto dolce. Istomin è allenato da mamma Klaudiya, sua unica allenatrice da quando gira nel circuito. E' la domanda a cui ha deve rispondere più spesso: “Come si lavora con la madre?” Ovviamente, gliel'hanno fatta anche oggi. “Non penso sia difficile. Quando la famiglia fa parte del tuo team è una bella cosa. Sono fortunato ad avere mia madre come coach. Inoltre è buono non dover pagare un estraneo, resta tutto in famiglia. Abbiamo un grande rapporto, ci capiamo al volo”. Ripete le stesse cose da anni, spesso cavandosela con qualche battuta. Spesso deve spiegare agli uffici dei tornei che la devono accreditare come coach e non come accompagnatrice. "Poi ogni tanto capita di condividere la stanza d'albergo. E' un problema, perché così non posso portarmi le ragazze in camera!”. Fu lui, tanti anni fa, a volerla come allenatrice. Lei faceva già la coach e aveva seguito diversi giocatori. E' una ex tennista, conosce bene il gioco. “Mi allena in modo tradizionale: palleggia con me, cerca di sistemare la tecnica, la tattica, tutto il resto. Mi aiuta sul piano mentale e mi incita a non mollare. La verità è che vuole i miei risultati, non i miei soldi. Lavora con me perché sono suo figlio”. Lo ha educato bene, visto che nel 2011 il buon Denis si è laureato in Educazione Fisica presso l'Università di Tashkent, e ha una passione molto raffinata: la musica classica. Ma ha avuto una bella ispirazione: lo zio Mikhail, infatti, fa il violoncellista negli Stati Uniti. Fedele al suo mondo, forse un po' strano per chi non lo conosce, Denis ha fatto il suo capolavoro. Magari perderà al prossimo turno, ma intanto si è preso il suo posto nella storia del tennis. Chi l'avrebbe mai detto.