22 September 2016

La Head Speed si fa "touch"

Da oggi nei negozi la nuova Head Speed Pro, arma di Novak Djokovic. Tra le principali novità un feeling molto migliorato grazie al Graphene Touch, evoluzione del Graphene Xt. Ecco la prova in campo... DI ROBERTA LAMAGNI

La head speed si fa "touch"

di Roberta Lamagni

 

Il falco rossonero che spunta dalla scritta Speed è la firma del suo "proprietario", Novak Djokovic.

La nuova Head Speed Pro Graphene Touch - che come tutte le racchette destinate a un'utenza "Vip" porta il marchio della celebrità che la impugna - è ora nei negozi, dopo essere stata svelata nella serata inaugurale dell'evento benefico "Djokovic & Friends".

 

Dal punto di vista estetico, il nero e il bianco che caratterizzavano la versione precedente vengono accostati a un rosso vivo, pare richiesto dallo stesso Djokovic. Tecnicamente cambia il materiale, che da Graphene xt - di seconda generazione - passa a Graphene Touch, una sorta di evoluzione del primo. Il risultato è un considerevole assorbimento delle vibrazioni, aspetto che la vecchia racchetta garantiva solo parzialmente.

 

100" pollici di piatto per un reticolo 18x20 e un peso di 325 grammi circa corde incluse, si rivolgono esplicitamente a un'utenza esperta e allenata. Il bilanciamento a 32,5 cm unito a una vantaggiosa collocazione delle masse, rendono questo attrezzo decisamente maneggevole rispetto al peso. La rigidità è un altro fiore all'occhiello: 61 punti, piuttosto bassa. Il giudizio della macchina sulle qualità di potenza e controllo mostra un'arma di altissima precisione ma di scarsa spinta, dato che il giudizio del campo migliorerà.

 

Sin dai primi colpi si ha l'impressione di maneggiare un telaio serio ma gestibile. La difficoltà più evidente riguarda la produzione di potenza: il telaio restituisce ciò che gli viene dato, non un briciolo di più, è bene saperlo.

Questo significa che braccia forti e allenate si troveranno a proprio agio, perché la racchetta è sincera e affidabile. Chi frequenta il campo di gioco con meno assiduità troverà invece più complicato trasferire il peso sulla palla e cercare profondità con più continuità.

 

Il controllo e la precisione sono molto validi. Da fondo, i bilanciamenti dei pesi fanno sì che ci si difenda senza troppe fatiche, oltre ad agevolare i controbalzi.

Nel gioco di spinta, come anticipato, occorre essere decisi, perché la Speed Pro avverte le incertezze.

 

Le esecuzioni piatte e poco coperte hanno un'ottima resa, così come una rotazione in topspin non esasperata. Per gli arrotini incalliti consigliamo invece un altro attrezzo, perché lo schema corde 18x20 è troppo fitto per esaltare le uncinate.

Considerevole il backspin, che esce sì preciso ma anche basso e ficcante.

 

A rete si maneggia con grande disinvoltura, con le stesse precauzioni del fondo: è sicuramente reattiva ma per essere definitivi occorre un braccio deciso.

 

Il comfort è il vero valore aggiunto rispetto alla precedente versione: piacevole l'impatto con la palla, senza alcuna ripercussione sul braccio.

 

Per giocatori che amano comandare il gioco, con una classifica che comprende Terza e Seconda categoria. 

  

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