UNA PERSONA TUTTA NUOVA
Un'epoca che è scattata con una chiacchierata all'angolo della Keys, dove la Stephens si è recata mentre allestivano il campo per la premiazione, non prima di aver abbracciato coach Kamau Murray e mamma Sybil. “Sloane è una delle mie persone preferite, è speciale giocare contro di lei – ha detto la Keys – sono delusa perché non ho espresso il mio miglior tennis, ma se c'era qualcuno con cui dovevo perdere, sono contenta che sia stata proprio lei”. La Keys dovrà imparare un po' di cose da questa partita: è bastato che le cose non andassero più nel modo giusto per disunirsi completamente. Cercava disperatamente lo sguardo di Lindsy Davenport, come se nei suoi occhi ci fosse la giusta ispirazione. Nel secondo set ci sono stati alcuni scambi spettacolari, non sono mancate le chance per rendere il punteggio meno severo, ma va detto che la Stephens è stata glaciale, quasi surreale, nel padroneggiare la situazione. Dopo il matchpoint non ha esultato più di tanto: giusto qualche attimo di incredulità per realizzare quello che era successo, poi ha evitato di esagerare con le manifestazioni di gioia. Anzi, è sembrata una veterana. Ci sarà tempo per digerire questo successo e inquadrare la propria carriera in una nuova dimensione, (ri)conquistata a tempo di record dopo che soltanto qualche mese fa realizzava interviste per conto di Tennis Channel. C'è stata tanta sobrietà, nella cerimonia cui ha preso parte anche Katrina Adams, presidentessa USTA. Soltanto il maxi-assegno da 3 milioni e 700 mila dollari ha generato una qualche reazione nella Stephens, ma è finito tutto lì. Il grave infortunio dell'anno scorso (frattura da stress al piede) l'ha cambiata davvero, nel profondo. Qualche giorno fa aveva detto che adesso è in grado di apprezzare quello che fa. Le piace davvero. Il segreto di questo successo, in fondo, è tutto qui.
US OPEN 2017 – Finale Donne
Sloane Stephens (USA) b. Madison Keys (USA) 6-3 6-0