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Redazione
20 December 2017

L'abbigliamento delle donne e il ritorno della Bartoli

Nonostante sia numero 1 del mondo, Simona Halep resta senza sponsor. Quanto valgono le testimonal donne? Il ritorno di Marion Bartoli, le scelte della Ostapenko e la retromarcia di Aljaz Bedene. Tante domande degli ascoltatori, accompagnate dagli Auguri per un felice e sereno Natale.


PRIMO BLOCCO – L'ultima puntata prima di Natale inizia con il “giallo” legato a Simona Halep. Pur essendo numero 1 del mondo, è rimasta senza sponsor a causa del mancato rinnovo con Adidas. Secondo Jacopo Lo Monaco, potrebbe non esserci stato un accordo economico. “Magari ha sparato alto, sapendo che un altro marchio le avrebbe garantito la cifra richiesta”. Più in generale, i testimonial uomini hanno più valore anche perché il loro abbigliamento è più “commerciabile” rispetto a quello delle donne. Difficilmente i vestitini delle campionesse possono essere indossati con facilità dalle donne sopra i 40 anni. Inoltre, molti abiti sono pensati per fisici particolarmente atletici. Proprio durante il Podcast esce la news del ritorno di Marion Bartoli. Non siamo così sorpresi: quanto emerso a ottobre era piuttosto chiaro. Le informazioni diffuse da RMC erano troppo precise per non essere attendibili. Semmai, era stata sorprendente la secca smentita della Bartoli. Probabilmente voleva essere sicura di essere idonea sul piano fisico e atletico. “La notizia mi fa piacere, spero che possa essere competitiva almeno per un ritorno tra le prime 20 – dice Jacopo – sarebbe bello che a Wimbledon le facciano inaugurare il Centre Court, visto che non ha mai potuto difendere il suo titolo del 2013”. Qualche riflessione sulla scelta di Jelena Ostapenko, che si farà affiancare per 15 settimane da coach David Taylor. “Una buona scelta, ma con una come lei ci vuole un personaggio carismatico, che sia in grado di farsi sentire. Su Jelena bisogna intervenire più tecnicamente che tatticamente, perché non bisogna complicarle le idee”. A chiudere, la delusione di Jacopo per la retromarcia di Aljaz Bedene: resosi conto che non avrebbe potuto giocare in Coppa Davis e partecipare alle Olimpiadi con la Gran Bretagna, ha scelto di tornare a rappresentare la Slovenia. Una decisione opportunistica: “Fossi nella federazione slovena, non lo convocherei in Coppa Davis” dice Jacopo. Probabilmente, anche loro avevano convenienza a riaccoglierlo. Il giocatore ha comunque denotato scarso senso patriottico verso entrambe le nazioni.

SECONDO BLOCCO – Spazio intero dedicato alle vostre domande, peraltro recuperando quelle “disperse” la scorsa settimana. Come sempre, ci avete fatto spaziare su mille argomenti.

  • Che tipo di apporto potrà dare Radek Stepanek a Novak Djokovic, tenendo conto che era un giocatore piuttosto diverso?

  • Un paragone tra il servizio di Pete Sampras e quello di Roger Federer.

  • Magdalena Rybarikova potrà entrare tra le top-10?

  • Qual è stato lo Slam più competitivo del 21esimo secolo? E la stagione con il tasso qualitativo più alto?

  • Una riflessione complessiva sul doping, con particolare attenzione al caso Russia per le Olimpiadi Invernali di Pyeongchang.

  • Avendo giocato così tanto a fine anno, Belinda Bencic scoppierà nel 2018?

  • Chi saranno i nostri tennisti “protetti” nell'anno nuovo?

  • L'anno prossimo organizzeremo una nuova cena del Podcast?

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