QUELLA VITTORIA SULLA MARGARET COURT ARENA
Era dal 2003 che una giocatrice tailandese non arrivava così lontano a Melbourne Park, dai tempi dell’ex top-20 Tamarine Tanasugarn, oggi al servizio di Fox Sport Asia insieme a Daniela Hantuchova. Lo scorso anno Luksika da Chanthaburi, piccola città di mare con meno di 30.000 abitanti, si era guadagnata una wild card vincendo i play-off asiatici, mentre stavolta è stata costretta a passare dalle qualificazioni, ma l’ha fatto alla grande. Al turno finale ha sconfitto Sara Errani e all’esordio nel main draw ha battuto Johanna Larsson,
in una curiosa sfida fra due delle pochissime tenniste che non hanno avuto paura a fare coming out, dichiarando la propria omosessualità. Vien da chiedersi come sarebbe andate se entrambe fossero state più note, e se invece del piccolo Campo 14 il loro match avesse meritato la Margaret Court Arena, dove quattro anni fa la Kumkhum battè la Kvitova, e il cui nome è sempre più in discussione dopo le
varie affermazioni dell’ex campionessa contro gli omosessuali e contro la scelta del suo paese di aprire ai matrimoni gay. Qualche giocatrice aveva balenato l’ipotesi di un boicottaggio del campo, ma almeno per ora – anche grazie alla decisione della Court di non presentarsi al torneo – la questione sembra finita nel dimenticatoio. Buon per la Kumkhum: può concentrarsi al 100% sul suo tennis, con l’augurio di riuscire a calcare presto l’Arena della discordia. Polemiche a parte,
vorrebbe dire che il suo Australian Open non si sarà fermato contro Petra Martic, avversaria venerdì per un posto nella seconda settimana.