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Magagnoli e Marcionni, coppia d'assi a Rozzano

Alla scoperta delle due 23enni portacolori del Tennis Rozzano Training Team, tra insegnamento e vittorie negli Open nazionali...

Magagnoli e marcionni, coppia d'assi a rozzano

Leggi Arianna Magagnoli e Sara Marcionni, pensi al Tennis Rozzano Training Team. Le due ventitreenni, che da parecchi anni si allenano e lavorano nel club milanese (da otto la prima, circa sei la seconda), sono ormai due veri e propri punti di forza del team, trascinato a una valanga di successi, in primis quelli nella Coppa del Comitato lombardo. Ma, sotto la guida di Amanda Gesualdi, le due ragazze si sono formate anche come persone, non solamente come giocatrici. “Con entrambe - spiega - si è creato sin dai primi tempi un grande feeling. Cerco di essere una sorta di guida anche lontano dallo sport: provo a farle riflettere sulle scelte di vita, che poi si trasmettono anche nel campo da tennis. Hanno affrontato un percorso di meditazione e crescita interiore, e ora cercano di trasmetterlo ai loro allievi. Sia Arianna sia Sara, però, si sentono ancora giocatrici, e lavorano per finanziarsi l’attività nazionale. “Ci tengo che giochino tornei anche se insegnano, e per questo le aiuto con programmi di lavoro ad hoc, che permettano loro di potersi prendere dei giorni in cui andare a caccia di vittorie per salire in classifica”.

Proprio quello è l’obiettivo di Arianna Magagnoli, che in passato ha tentato l’attività internazionale, ma successivamente l’ha abbandonata a favore dell’insegnamento e dei tornei nazionali. Ne ha da poco vinto uno a Chieri (Torino), ma non si accontenta. “Punta a salire 2.3, da anni ci va vicino senza riuscirci. Quando è arrivata da noi, a 18 anni, era 2.8, e in poco tempo ha fatto un bel salto di qualità”. Poi ha avuto problemi con entrambi i polsi, e per quasi due anni non ha potuto giocare come voleva. “Altrimenti magari si sarebbe tolta qualche soddisfazione in più fra le ‘pro’. Ma, fortunatamente, i dolori sono ormai alle spalle, grazie all’aiuto di Fiordiana Castelbarco e dell’uso delle discipline bionaturali, servite ad Arianna per curare un problema che nemmeno alcuni esperti della medicina avevano saputo affrontare”. Discorso diverso invece per Sara Marcionni (recente vincitrice all’Open di Pietra Ligure), che non ha mai svolto attività internazionale e ha tutte le intenzioni di provarci. “È una ragazza determinata, con un’energia vitale infinita e tanto talento. Quando è arrivata a Rozzano era classificata 3.5 e sembrava non potesse fare molto di più. Ma lei ci credeva fermamente, veniva quattro giorni alla settimana in treno da Sondrio per allenarsi, e con tanto entusiasmo è riuscita a migliorarsi sino all’attuale classifica di 2.5”. Il suo punto di forza è una grande varietà di gioco, piuttosto rara nel tennis femminile, arrivata sotto la guida di Amanda Gesualdi. “Prima giocava il rovescio a due mani e questo era un punto debole. Poi ha iniziato a colpirlo a una mano e a spingere, ha imparato a usare il back-spin e aggiunto al proprio repertorio la palla corta, che è diventata una delle sue armi principali.

Ufficio Stampa

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