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Riccardo Bisti
12 October 2017

“Mi conviene denunciare la corruzione?”

Se lo domanda il 24enne Oliver Golding, che a suo tempo denunciò Alexandros Jakupovic per una proposta di match-fixing. “Era la cosa giusta da fare, ma durante l'udienza mi hanno fatto sentire quasi colpevole”. Però qualche mese dopo aveva giocato il doppio proprio con il greco... Novità importante: la TIU pubblicherà integralmente le sue sentenze.

Non l'aveva immaginata così, la sua carriera nel tennis. Sei anni fa, Oliver Golding batteva Jiri Vesely e vinceva la prova junior dello Us Open. Ok, gli Slam junior non sono un automatico lasciapassare per la gloria (per informazioni chiedere a Gianluigi Quinzi), ma non dovrebbero neanche essere una porticina verso l'inferno agonistico. Non avrebbe mai immaginato di trovarsi a Rethymno, sperduta città nel cuore della Grecia, per raccogliere qualche punto ATP. E non immaginava che qualcuno lo avrebbe avvicinato, chiedendogli di perdere una partita e offrendogli 2.000 euro per il disturbo. Invece è andata proprio così. Da allora sono passati quattro anni e, in sintesi, è successo questo: oggi Golding è numero 716 ATP, appena rientrato nel tour dopo aver annunciato il ritiro nel 2014, ad appena 21 anni, perché travolto dalle aspettative; Alexandros Jakupovic (il corruttore) è stato squalificato a vita; ma, soprattutto, Golding ha perso quasi del tutto la fiducia verso la Tennis Integrity Unit, cui si era rivolto ai tempi del tentativo di corruzione. A suo dire, non ha avuto alcun tipo di supporto. Per questo, se oggi dovesse succedere di nuovo, potrebbe anche restare zitto. Intervistato da ITN News, Golding ha lanciato un grido d'allarme che non dovrebbe essere sottovalutato. “Sai che queste cose succedono e sei consapevole che si tratta di un problema, però non mi ero mai trovato in una situazione del genere”. L'incidente è avvenuto a un torneo Futures, il gradino più basso del professionismo, con 10.000 dollari di montepremi. In mezzo alla miseria tennistica, i truffatori trovano spesso terreno fertile. Jakupovic (best ranking al n.464 ATP) era l'avversario di Golding nei quarti di finale e gli ha chiesto di perdere di proposito il primo set. In cambio, gli avrebbe lasciato vincere la partita. Il disegno era chiaro: a fine primo set, con una quota decisamente invitante, qualcuno avrebbe scommesso su Golding e incassato cifre importanti. Il britannico ha rifiutato e si è imposto 6-3 6-2. Sullo slancio, avrebbe vinto il torneo. Certo, non depone a suo favore il fatto che qualche mese dopo abbia giocato il doppio con Jakupovic al Futures di Heraklion (i due, tra l'altro, avrebbero vinto il torneo).

“MI SONO SENTITO QUASI COLPEVOLE”
Quando le attività di Jakupovic sono state processate dalla TIU, Golding è stato chiamato a testimoniare. “Non avevo mai risposto alle domande di un avvocato in tutta la mia vita, mi sono sentito quasi colpevole per aver segnalato la cosa – ha detto Golding – nel tennis c'è un problema e deve essere eliminato, per questo sono sicuro di aver fatto la cosa giusta. Tuttavia, è una strada difficile da percorrere. Se dovesse succedermi di nuovo, dentro di me penserei: 'Oddio, devo farlo di nuovo'. Non credo che nessuno lo voglia fare”. A parte la riservatezza con cui si muove, la Tennis Integrity Unit opera quasi come un corpo di polizia. Non potrebbe essere altrimenti, visto il background dei suoi componenti (l'attuale capo, Nigel Willerton, arriva dalla polizia metropolitana di Londra. Il suo predecessore, Jeff Rees, lavorava per Scotland Yard). Tramite un portavoce, tuttavia, hanno replicato alle parole di Golding. “La TIU valorizza il sostegno dei giocatori nel fornire le prove durante le udienze disciplinari. In merito al caso in questione, riteniamo di aver fatto ogni sforzo necessario per restare in contatto con il testimone, fornirgli un supporto continuo e riconoscere il suo contributo per aiutarci a concretizzare la squalifica a vita per un tennista corrotto”. Negli ultimi quattro anni, con l'esplosione delle scommesse online, la Tennis Integrity Unit ha rinforzato il suo organico. Nell'ultimo report, informano di aver aggiunto due nuovi elementi al team. Raggiungeranno la piena operatività a gennaio 2018 e si occuperanno, in particolare, di progetti educativi. Come è noto, l'ultimo match che ha generato sospetti è stato quello tra Alexandr Dolgopolov e Thiago Monteiro al torneo ATP di Winston Salem. Il movimento delle scommesse ha lasciato intendere che qualcuno sapesse, in anticipo, che avrebbe vinto il brasiliano. Dolgopolov se l'è presa moltissimo e ha risposto piccato alle domande dei giornalisti sull'argomento. La stragrande maggioranza dei match sospetti, tuttavia, avviene nei tornei minori. L'ultimo report informa che tra luglio e settembre sono arrivate 65 segnalazioni per match “sospetti”, così suddivisi:

  • 4 nel circuito ATP

  • 1 nel circuito WTA

  • 26 nel circuito Challenger

  • 24 nei tornei Futures maschili

  • 10 nei tornei ITF femminili

LA TIU PUBBLICHERÀ LE SENTENZE
Una segnalazione non rappresenta la prova di un match truccato: semplicemente, è l'indicatore che è successo qualcosa, dando il via alle indagini. Nello stesso periodo del 2016, le segnalazioni erano state 96. Si tratta di una percentuale infinitesimale: nel periodo in questione si sono giocati la bellezza di 35.349 incontri, da Wimbledon fino al più sperduto dei Futures. Significa che l'allerta è arrivata nello 0,183% dei match. L'ultimo report, tuttavia, ha fornito un'informazione molto interessante: “Per fare un passo verso una maggiore trasparenza, la TIU ha confermato che pubblicherà nel dettaglio le decisioni del pannello indipendente (AHOs, acronimo di Anti-Corruption Hearing Officers, ndr). Le decisioni contengono i dettagli delle accuse, le dichiarazioni rilasciate dalla TIU e dagli accusati, i motivi della decisione e l'entità della sanzione. I contenuti saranno redatti in modo da mantenere la riservatezza dei testimoni o di eventi che possono ricondurre a casi ancora in corso o correlati”. Traduzione: per conoscere i dettagli dei processi TIU, non dovremo più aspettare le sentenze degli eventuali ricorsi al CAS di Losanna. Un tempo secretate, le sentenze TIU saranno rese pubbliche a parte gli sbianchettamenti sui dati sensibili. Niente di nuovo: anche le sentenze del CAS sono così. È comunque un notevole passo avanti, anche perché spesso, con un po' di intuito, si riescono a intuire i nomi nascosti. In attesa della prima squalifica sotto il nuovo “regime”, riteniamo che la TIU dovrebbe ascoltare le parole di Golding. Se il giocatore si è sentito messo sotto torchio per aver fatto il suo dovere, beh, significa che qualcosa non è andato per il verso giusto. La corruzione è un grosso problema ed è giusto affrontarlo seriamente (a proposito: la relazione del pannello indipendente chiamato a verificare gli sforzi anti-corruzione nel tennis è prevista entro fine 2017), ma non stiamo parlando di omicidi o stupri. I reati contro il patrimonio sono gravi, ma vanno affrontati nel modo giusto.

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