LE SPERANZE DI VIRGINIA...E SERENA
Il servizio della Williams ha fatto la differenza contro la Ostapenko, ma anche la Konta serve molto bene. L'equilibrio del match dipenderà dal rendimento di Johanna al servizio. Da parte sua, Venus ha toccato velocità da circuito ATP, e non è una novità. Il servizio più veloce è stato misurato a 192 km/h. “Ho lavorato duramente su questo colpo, e negli ultimi turni ha funzionato a dovere. Vorrei pensare di continuare così. Però Johanna adotta uno stile simile al mio”. E' chiaramente un complimento, a cui si aggiungerà il tifo del pubblico. “Sono sicuro che sarà fiduciosa e determinata – dice Venus – in casa avrà una pressione diversa, ma mi sembra che la stia gestendo molto bene”. La pressione nasce dall'attesa: nel 1977, Virginia Wade vinse il titolo, mentre l'anno dopo perse in finale dalla Evert. Da allora, un pianto. “C'è voluto tanto tempo, sono sorpresa” ha detto la Wade, iper-inquadrata nel Royal Box durante Konta-Halep. Sarà così anche stavolta. Ma se la Konta avrà il sostegno dei britannici, per Venus ci sarà il tifo a distanza di Serena. La sorella minore, campionessa in carica, non è andata a Londra perché il parto è sempre più vicino. “Sono calma come può essere una sorella....quindi non così calma! - ha detto Serena – Venus sta giocando molto bene e sono orgogliosa di lei”. Parlando con ESPN, ha detto che la sua priorità sarà la trasmissione di valori positivi al bambini (gli stessi avuti da papà Richard e mamma Oracene), ma vincere ancora uno o due Slam “non sarebbe male”. “Non ho obiettivi specifici, quello che verrà sarà un bonus. Quando vedo gli altri giocare, penso che tutto questo mi manca. Però non li invidio, perché sto vivendo qualcosa di ancora più importante. Non vedo l'ora di tornare a giocare, ma fino ad allora non cambierei niente per uno Slam”. Se poi vince la sorella, beh, tanto meglio.