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Marco Caldara
30 December 2017

Djokovic rinuncia a Doha, ma spera in Melbourne

"Purtroppo, la situazione del gomito non è migliorata", comunica Novak Djokovic sul proprio sito web, annunciando il ritiro dall'ATP 250 di Doha. La notizia era quasi scontata, ma sembra esserci qualche barlume di ottimismo in chiave Melbourne: dopo i consulti medici "Nole" ha scelto di continuare la terapia.
Venerdì Novak Djokovic ha comunicato il forfait dal torneo di esibizione di Abu Dhabi, spiegando che il problema al gomito avrebbe potuto condizionare il suo calendario di inizio stagione, e meno di 24 ore dopo è arrivata la rinuncia anche all’ATP 250 di Doha. Una notizia che era nell’aria e non sorprende, visto che leggendo tra le righe delle parole di Djokovic emerge una situazione non proprio felicissima. Magari è solo precauzione mischiata a un pizzico di paura, dopo mesi e mesi lontano dal tour, ma dal grande ottimismo di qualche giorno fa si è rapidamente tornati a parole come dolore e dispiacere. “Sfortunatamente – si legge sul suo sito ufficiale – rispetto a ieri la situazione non è migliorata. Continuo a sentire il dolore. Per questo mi devo ritirare dal torneo di Doha, che è stato eletto il miglior ATP 250 del 2017. Mi dispiace non poter giocare di fronte ai miei fans, in un torneo che mi lascia grandi ricordi e alcuni ottimi match, come la finale dello scorso anno contro Murray (è stato uno dei suoi due titoli del 2017, ndr). L’atmosfera dello stadio è sempre magnifica, l’organizzazione è ai più alti livelli e sicuramente il torneo mi mancherà un sacco”.
CHANCE DI AUSTRALIA
Al di là delle classiche frasi di circostanza e di scuse nei confronti degli organizzatori (va ricordato che, rinunciando all’ultimo a certi tornei, i big non onorano dei contratti molto onerosi) Djokovic ha aggiunto una frase interessante. “Dopo le consultazioni con il team medico, abbiamo deciso di continuare con le terapie e i trattamenti al gomito. Tornerò solo quando sarà al 100%, e spero sia presto. Voglio ringraziare tutti per la pazienza e la comprensione”. La rinuncia al torneo del Qatar gli offre due settimane di tempo per recuperare, e il fatto che abbiano deciso di riprendere immediatamente le terapie, piuttosto che fermarsi del tutto e lasciar riposare il gomito, significa che le possibilità di recuperare in tempo per l’Australian Open ci sono. Può voler dire molto poco, ma in uno scenario tutt’altro che confortante è l’unica notizia che lascia viva una piccola speranza di vederlo in campo (e competitivo) molto presto.
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