MURRAY, COSI' NON BASTA
Uno scozzese che non spinge, non accelera, che subisce e si limita ad aspettare gli errori, piovuti come la manna dal cielo, dell'avversario. La cronaca dell'incontro si può limitare al primo dei tre set. Paire scende in campo convinto, ancora cavalcando la nuvola dei giorni passati. Riesce ad andare, complice un Murray tra l'indolente e l'apatico, per ben due volte avanti di un break. Ma non se ne fa nulla. Il francese sembra quasi infastidito da tanta grazia ricevuta, rischia di non arrivare nemmeno al tie-break e poi finisce per perderlo a zero, staccando completamente la testa. Ultimo afflato di vita, per Benoit, il controbreak ottenuto nel sesto gioco del secondo set, regalando le solite giocate come non ci fosse un domani. Ma proprio non se ne vuole render conto che il match si può e si deve riaprire. Dall'altra parte della rete Andy si limita a urlare contro il cielo e il suo angolo. Paire, quasi fosse intenerito, gli regala il nono gioco. E non riesce proprio, nonostante quattro palle break a disposizione, a togliere la soddisfazione del secondo set allo scozzese. E, in definitiva, a concedergli il match. Quarti di finale, quindi, per Murray, dove troverà Sam Querrey. Molto meno talento ma forse molta più testa. E c'è bisogno di alzare almeno un minimo il livello di gioco: in queste condizioni, la finale, è ben più di una chimera.
WIMBLEDON 2017 – Ottavi di Finale
Andy Murray (GBR) b. Benoit Paire (FRA) 7-6 6-4 6-4