AL SUO POSTO MURRAY, MA SOLO PER UN SET
Ma adesso c'è un problema fisico da affrontare e c'è da preoccuparsi, sia per le sue parole che per la natura dell'infortunio. Si tratta dello stesso problema che lo ha bloccato per tutta la metà del 2017 e le ricadute, si sa, sono sempre molto pericolose. Vien da domandarsi quale sia la verità: perché Nole ha annunciato il ritiro a poche ore dal match? È stato qualcosa di improvviso, oppure gli organizzatori sapevano già tutto, ma gli hanno chiesto di rimandare l'annuncio per evitare l'ennesima batosta mediatica al torneo? Nel comunicato, ha parlato di un dolore comparso “nei giorni scorsi”, quindi non è stato un problema comparso all'ultimo momento. E poi, di solito, i giocatori sono molto prudenti nel parlare di queste cose. Se Nole scrive che l'episodio “potrebbe influenzare la mia programmazione”, significa che l'Australian Open è veramente a rischio. Che gli organizzatori fossero al corrente del rischio forfait sembrerebbe confermato dalla presenza ad Abu Dhabi di Andy Murray. Lo scozzese, ancora alle prese con i guai all'anca, prenderà il posto di Nole e giocherà un match di esibizione (sulla distanza di un set) contro Bautista. Il fatto che si giochi sulla breve distanza fa pensare che anche lui non sia a a posto. Murray si è presentato ad Abu Dhabi nei giorni scorsi, ufficialmente per “prepararsi in vista dell'Australian Open”. Una presenza sospetta, da far pensare che il forfait di Djokovic fosse nell'aria. Ad Abu Dhabi si consolano con il rientro di Serena Williams, più che sufficiente per “salvare” il weekend, ma adesso il tennis si interroga sullo stato di salute dei suoi protagonisti. Con tanti big acciaccati, il solo Federer se la ride da Perth, dove sta mischiando allenamenti e turismo. Dopo la restaurazione dell'anno scorso, l'Australian Open 2018 sarà un torneo spartiacque verso il futuro?