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Marco Caldara
21 August 2017

"Match fixing" in Dolgopolov-Monteiro?

Nuovo caso di match fixing nel circuito ATP? Il match di primo turno del torneo di Winston Salem, vinto da Monteiro contro Dolgopolov, ha attirato l'attenzione per un movimento anomalo delle quote. Meno di due ore prime del match sono impazzate le scommesse sul brasiliano, nettamente sfavorito, spingendo alcune agenzie di betting a chiudere le puntate. Tennis Integrity Unit ha aperto un fascicolo per fare chiarezza.
Fino a un paio d’anni fa, la parola match-fixing diceva ben poco agli appassionati di tennis. Poi è entrata di prepotenza nel mondo della racchetta, in Italia col caso Bracciali-Starace e all’estero per la famosa inchiesta congiunta BBC-BuzzFeed, che alla vigilia dell’Australian Open 2016 ha contribuito (ma senza aggiungere nulla di nuovo) a scoperchiare il vaso di Pandora di un fenomeno – purtroppo – più diffuso di quanto si pensasse. Così, col parco di scommettitori diventato sempre più ampio e variegato, basta poco per gridare allo scandalo. L’ultimo report trimestrale di Tennis Integrity Unit, pubblicato al termine del torneo di Wimbledon, sembrava suggerire un netto calo delle presunte attività illecite, tanto che le segnalazioni arrivate nell’arco di tre mesi sono state appena 53, lo 0,169% del totale degli incontri professionistici (ATP, WTA e ITF) giocati fra aprile e giugno, e solo otto di queste sono partite dal circuito maggiore. Tuttavia, il fenomeno è tornato a cavalcare prepotentemente i social network nella giornata di domenica, per delle stranezze relative al match Dolgopolov-Monteiro, primo incontro del main draw dell’ATP 250 di Winston Salem, vinto dal brasiliano con un doppio 6-3. Ad attirare la curiosità degli appassionati, e far esplodere l’ira degli scommettitori, sono stati come spesso accade dei movimenti curiosi delle quote, conseguenza di un flusso eccessivo di denaro scommesso prima del match su Monteiro, sfavorito per i motivi che ogni appassionato di tennis conosce. Un'anomalia che ha fatto scattare le spie rosse delle agenzie di scommesse. In sintesi, fino a un paio d’ore prima del confronto era nettamente favorito l’ucraino, mentre da quel momento in poi la sua quota ha iniziato ad alzarsi e quella del rivale a calare di conseguenza, fino a una sostanziale inversione degli equilibri. Il tutto quando i due non erano ancora scesi in campo.
LE QUOTE IMPAZZISCONO IN POCHI MINUTI
Un preciso riassunto dell’accaduto è stato pubblicato sul blog sportdw.com. Proviamo a riassumerlo. Le quote del match sono state pubblicate dai principali bookmakers nel primo pomeriggio di sabato, con Dolgopolov favorito a 1,36 e Monteiro pagato a 3,28, e sono rimaste sostanzialmente invariate fino alle 19.20 italiane di domenica, con l’inizio del match fissato per le 21. Da quel momento in poi sono iniziati i sospetti, che hanno spinto alcune agenzie a togliere la possibilità di scommettere sull’incontro, fatto molto raro per le sfide del Tour maggiore, ancor di più se programmate sul Campo Centrale e in mondovisione. Nell’arco di soli venti minuti la quota dell’ucraino è salita fino a 1,63, e una prima agenzia di betting (Pinnacle) ha tolto Dolgopolov-Monteiro dall’elenco dai match del giorno. In seguito, la quota ha continuato a crescere: sul colosso Bet365, alle 20.34 un successo di Dolgopolov pagava 2,37 volte la posta, mentre sull’altra agenzia Coral ha toccato quota 2.50 cinque minuti più tardi. Quindici minuti prima del via, su Betfair la quota per il successo dell’ucraino è arrivata addirittura a 3,15. Il tutto è proseguito a match iniziato: Bet365 ha rimosso le quote live per il primo set non appena Dolgopolov ha ceduto la battuta nel quarto game, con due doppi falli consecutivi, e ha anche ridotto i massimali di puntata sull’incontro. Al termine del primo set la quota di Monteiro è scesa ulteriormente, fino a 1,20, e non appena il brasiliano ha strappato di nuovo la battuta al rivale in avvio di secondo è calata fino a 1,07. Di seguito, ha poi continuato a scendere fino al termine del confronto, durato solo 55 minuti, con Dolgopolov incapace sia di produrre palle-break a proprio favore sia di annullarne una delle tre concesse all’avversario.
DIFFICILE FARE IPOTESI
Statistiche che hanno gettato benzina sul fuoco appiccato dagli esperti di betting: basti pensare che Monteiro non aveva mai vinto un match ATP sul cemento, e non ne aveva nemmeno mai concluso uno senza concedere palle-break, mentre nelle ultime due stagioni a Dolgopolov era capitato in appena due occasioni di non costruirsene nemmeno una: sempre contro Roger Federer, nel 2016 all’Australian Open e quest’anno a Wimbledon, dove giocò da infortunato. Dati che possono significare poco o nulla, ma che in un contesto di sospetto finiscono inevitabilmente per profumare di ulteriori indizi. Il nome di Dolgopolov era già stato accostato tempo fa al tema del tennis corrotto, come era emerso anche da un’inchiesta del vecchio TennisBest firmata da Federico Ferrero, ma – è dovere sottolinearlo – l’ucraino non è mai andato incontro ad alcuna condanna. In attesa delle indagini di Tennis Integrity Unit, che ha aperto un fascicolo sull’accaduto, resta difficile ipotizzare cosa sia successo veramente. E, importante, non si può nemmeno scartare l’ipotesi di una casualità. Anche se nel corso del match non ha palesato particolari problemi fisici, Dolgopolov è sceso in campo con una vistosa fasciatura alla caviglia destra, e non è affatto nuovo a problemi di natura fisica. Non è da escludere che agli scommettitori sia arrivata qualche “soffiata” prima del via dell’incontro: basterebbe che qualcuno abbia assistito all’allenamento pre-match dell’ucraino (coinciderebbe anche l’orario: di solito i giocatore si scaldano un paio d’ore prima degli incontri), e una volta accortosi che in quelle condizioni "Dolgo" non aveva alcuna chance di vittoria abbia provato a completa insaputa dei giocatori a “monetizzare” la preziosa informazione raccolta, passandola immediatamente a chi di dovere. Per ora, vista l’attenzione mediatica che l'accaduto sta ricevendo, l'unica certezza è che Tennis Integrity Unit si trovi di fronte una bella gatta da pelare.
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