Alla fine "Paolino" ha domato anche l'erba

Dopo sei eliminazioni consecutive all'esordio, Paolo Lorenzi sfrutta la testa di serie numero 32 e un buon sorteggio per conquistare la sua prima vittoria a Wimbledon. Batte Horacio Zeballos in quattro set in un match diviso in due giorni a causa dell'oscurità, e può addirittura sognare il terzo turno. Il Next Gen Donaldson non sembra imbattibile.
Paolo Lorenzi non ha voluto perdere tempo. A Parigi si era regalato la prima vittoria in carriera al Roland Garros, e cinque settimane dopo ha deciso che era giunta l’ora di farlo anche a Wimbledon. “Lì mi sa che sarà un po’ più difficile”, aveva detto scherzando ai French Open, invece la sua prima volta da testa di serie in un torneo del Grande Slam, unita a un sorteggio migliore rispetto a quelli degli anni scorsi, è bastata a portarlo finalmente al secondo round dei Championships, e fargli dimenticare definitivamente quella fobia da Slam che aveva macchiato la prima parte della sua carriera ad alti livelli. Grazie ai tanti progressi compiuti negli ultimi anni, ora “Paolino” ha vinto almeno un incontro in ognuno dei quattro Major, sigillando il traguardo col 7-6 4-6 7-6 7-5 con cui si è sbarazzato di Horacio Zeballos, uno dei pochi tennisti al via di Wimbledon con un bilancio sull’erba peggiore del suo. L’argentino è stato protagonista di una grande stagione sulla terra rossa che l’ha portato al numero 52 del mondo, ma è allergico all’erba a tal punto da averci vinto appena una partita in carriera. Una situazione che al suo settimo Wimbledon l’azzurro ha sfruttato a meraviglia, facendo pesare quel pizzico di feeling costruito fra Halle e Antalya (malgrado altrettanti KO al primo turno) per interrompere la striscia di undici sconfitte di fila sui prati. A fine match Lorenzi ha conquistato appena un punto in più, 149 contro 148, segno che ha vinto tutti quelli più importanti, specialmente in un primo set che l’ha visto cancellare due set-point sul 4-5 e in un terzo fondamentale nell’economia del duello. Ha salvato due palle-break sul 5-5, poi quattro set-point (di cui tre consecutivi) nel tie-break. L’ha vinto per 10 punti a 8 e ha dato la piega decisiva al confronto, rimandato a mercoledì per oscurità sul 2-2 del quarto set.
UN PO’ ATTACCO, UN PO’ DIFESA
La sospensione non è arrivata in un buon momento, visto che Lorenzi sembra pronto ad allungare nel quarto set, ma all’indomani è scattato (più o meno) con lo stesso ritmo, e gli sono bastati appena 33 minuti per completare un’opera lunga 3 ore e 42’. A onor del vero non è partito affatto bene, visto che ha perso i primi due game finendo sotto per 4-2, ma non ha mollato la presa. Ha continuato a seguire lo schema deciso alla vigilia, provando ad accorciare i punti nei suoi turni di servizio e costruendosi col diritto la chance di scendere a rete, e ad allungarli quando in battuta c’era il rivale, aiutato da un erba – dicono i giocatori – più lenta rispetto a quella degli anni scorsi. Un mix che gli ha permesso di recuperare subito lo svantaggio, e poi ad affondare l’ultimo fendente sul 5-5. Zeballos ha mostrato qualche segno di debolezza, l’azzurro ha accelerato, si è guadagnato la possibilità di servire per il match e l’ha sfruttata col brivido, offrendo due palle-break. La prima l’ha giocata bene lui, la seconda l’ha giocata (molto) male il rivale e due punti più in là ha potuto finalmente festeggiare la tanto attesa prima gioia all’All England Club. Un altro piccolo passo avanti in una carriera costruita step by step, senza fretta e senza badare alla carta d’identità che a dicembre dirà 36. Lorenzi dice di voler giocare fino a Tokyo 2020, per continuare a ritoccare i suoi record. Da numero 33 del mondo, il prossimo obiettivo deve essere la top-30, che al momento dista poco più di 50 punti. Ce ne saranno 45 ad attenderlo nel prossimo match, giovedì contro lo statunitense Jared Donaldson, uno dei membri della Next Gen meno acclamati, nonostante delle potenzialità enormi. Avrà una carriera migliore dell’azzurro, ma per il momento non sembra né imbattibile né così a suo agio sull’erba. E quando Lorenzi sente profumo di vittoria…

WIMBLEDON UOMINI – Primo turno
Paolo Lorenzi (ITA) b. Horacio Zeballos (ARG) 7-6 4-6 7-6 7-5
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