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Marco Caldara
24 August 2017

Un poker in rosa che profuma di novità

La pattuglia italiana nelle qualificazioni dello Us Open perde cinque giocatori al primo turno, ma ne porta ben otto al secondo. La bella notizia è il quattro su quattro delle ragazze: hanno vinto tutte, comprese le esordienti Rosatello e Brescia. Vittoria al debutto Slam anche per Berrettini, che passa insieme a Bellotti, Travaglia e un ottimo Bolelli, già capace di superare le “quali” a Parigi e Wimbledon.
Per un Paese che negli ultimi anni allo Us Open femminile ha raccolto una lunga lista di soddisfazioni, culminate con la finale tricolore Pennetta-Vinci, mettersi a guardare con attenzione i risultati delle qualificazioni non è propriamente un buon segnale. Ma quando le notizie sono positive, la carenza di ricambi si fa sentire un po’ meno, e proprio il primo turno delle “quali” dell’ultimo Slam dell’anno ha regalato qualche segnale incoraggiante. Per alcuni Major, ultimo proprio lo Us Open di 12 mesi fa, era capitato che non ci fosse nemmeno un’italiana nelle qualificazioni, giovane o meno, poi a Melbourne è arrivata Jasmine Paolini, a Wimbledon si è aggiunta Martina Trevisan e per New York hanno conquistato la classifica necessaria anche Camilla Rosatello e Georgia Brescia. Il passaggio da 0 a 4 nel giro di nove mesi testimonia che qualcosa si sta muovendo anche nel nostro tennis in gonnella, e a rendere la notizia ancor più dolce c'è il bilancio del primo turno, superato da tutte le azzurre. Da una Paolini che pian piano si sta avvicinando alle prime 100, e dopo aver tenuto a distanza con un doppio 6-3 la rumena Cadantu è diventata la favorita del suo spot per la qualificazione (ma occhio alla stellina australiana Desantee Aiava), a una Trevisan che sull’erba di Roehampton era stata tradita da un'interruzione per pioggia quando tutto stava funzionando nel momento giusto, mentre a New York ha rimontato un set alla ceca Petra Krejsova, vincendo il suo primo match Slam. Ma soprattutto, hanno sorpreso Rosatello e Brescia, entrambe al debutto ed entrambe a segno contro una testa di serie. La piemontese classe 1995 ha battuto un’avversaria di tutto rispetto come Aryna Sabalenka, 19enne numero 110 WTA e fra le protagoniste della storia finale di Fed Cup conquistata dalla sua Bielorussia, mentre la Brescia, col suo tennis bimane sia di diritto sia di rovescio in stile Marion Bartoli, ha mostrato anche contro Patricia Maria Tig la grinta enorme che spicca nell’elenco delle sue qualità, cancellando la bellezza di sette set-point nel primo parziale e andando a vincere per 7-6 1-6 6-2. Per arrivare al main draw le azzurre dovranno vincere altre due partite, ma almeno la prima non sembra impossibile per nessuna.
NOVITÀ BERRETTINI, GARANZIA BOLELLI
Quattro anche gli uomini promossi al secondo turno, anche se in questo caso l’Italia deve pagare ben cinque sconfitte. La più pesante è quella di Stefano Napolitano, che sembrava in buone condizioni invece ha pescato una giornata storta contro Blaz Rola, e masticano amaro anche Marco Cecchinato, rimasto fuori di un solo posto dal main draw e battuto dalla wild card JC Aragone, e Luca Vanni, superato in rimonta da quel Frank Dancevic che vanta il piccolo record di aver superato le “quali” di tutti gli Slam nello stesso anno, il 2011. Anche nel maschile ha vinto subito il nostro unico debuttante, Matteo Berrettini, che ha preparato il suo primo Slam con una semifinale e una finale nei Challenger europei sul cemento all’aperto, e all’esordio a Flushing Meadows ha battuto in due set Marcelo Arevalo, guadagnando la sfida col greco Stefanos Tsitsipas. Un buon test, contro uno dei migliori NextGen del mondo, per testare le possibilità attuali del miglior giovane azzurro, protagonista di una splendida crescita dall’inizio della stagione. Vittorie anche per Riccardo Bellotti, bravo a far valere la sua maggiore attitudine al cemento nel match contro l’argentino Collarini e pronto a raccogliere la testa di serie lasciata vacante da Cecchinato, e per l’accoppiata Travaglia-Bolelli, i due che le qualificazioni le hanno superate nell’ultimo Slam, a Wimbledon. L’ascolano ha vinto un bel match contro il kazako Nedovyesov, facendo la differenza nei momenti delicati, e al secondo turno sfida Christian Harrison, fratello minore di Ryan. Bolelli, invece, ha confermato la tendenza del suo 2017: nei Challenger fatica più del dovuto, ma negli Slam gioca il suo miglior tennis. Il bolognese ha lasciato le briciole a un buon giocatore come Daniel Brands, e punta a raggiungere di nuovo il main draw come già riuscito sia a Parigi sia a Wimbledon, dove ha superato in entrambi i casi il primo turno. Lo attende una sfida complicata contro il norvegese della NextGen Casper Ruud, ma se vuole davvero tornare a certi livelli, non sono questi gli incontri che può permettersi di perdere.

US OPEN DONNE – Primo turno qualificazioni
Jasmine Paolini (ITA) b. Alexandra Cadantu (ROU) 6-3 6-3
Camilla Rosatello (ITA) b. Aryna Sabalenka (BLR) 5-7 6-4 6-3
Georgia Brescia (ITA) b. Patricia Maria Tig (ROU) 7-6 1-6 6-2
Martina Trevisan (ITA) b. Petra Krejsova (CZE) 3-6 6-2 6-2

US OPEN UOMINI – Primo turno qualificazioni
Riccardo Bellotti (ITA) b. Andrea Collarini (ARG) 7-5 6-3
Stefano Travaglia (ITA) b. Aleksandr Nedovyesov (KAZ) 7-6 7-5
Simona Bolelli (ITA) b. Daniel Brands (GER) 6-2 6-3
Matteo Berrettini (ITA) b. Marcelo Arevalo (ESA) 6-2 7-6
Stephane Robert (FRA) b. Lorenzo Giustino (ITA) 6-4 6-2
Frank Dancevic (CAN) b. Luca Vanni (ITA) 4-6 6-4 6-4
JC Aragone (USA) b. Marco Cecchinato (ITA) 4-6 6-2 6-4
Evan King (USA) b. Salvatore Caruso (ITA) 7-6 6-2
Blaz Rola (SLO) b. Stefano Napolitano (ITA) 6-3 6-2
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