"NONOSTANTE TUTTO, RISPETTO YOUNG"
Ryan Harrison e Donald Young sono in cattivi rapporti da tempo e l'astio è deflagrato presso il Nassau Coliseum. Il texano è noto per essere una “testa calda” e ha ammesso di aver commesso qualche stupidaggine, ma di non essere mai caduto in frasi razziste. “Sono un passionale, so che ci sono state situazioni in cui ho sbagliato – ha detto – ma stavolta non è andata così. Per questo vorrei tanto che uscisse un audio, perché so che non ci sarebbe niente di offensivo”. Curiosamente, i due potrebbero ritrovarsi in doppio: Harrison fa coppia con Steve Johnson e ha passato il primo turno: se anche Young-Ebden dovessero vincere, si ritroverebbero a meno di 72 ore dal fatto. Nella giornata di martedì, i due si sono incrociati nell'hotel dei giocatori, senza rivolgersi la parola. Tra loro ci sono tre anni di differenza (Young è nato nel 1989, Harrison nel 1992) e il primo scontro diretto risale al 2010. Da allora hanno giocato otto volte, con un bilancio di sei successi a due per Harrison, compresi gli ultimi quattro. Dopo il successo in doppio, Harrison è tornato sull'argomento. Si è rammaricato del fatto che non sia stato trovato un video che potesse chiarire l'accaduto, pur sostenendo che i vari testimoni avevano confermato la sua versione dei fatti, ovvero che non era stato pronunciate frasi razziste. Quando gli hanno chiesto cosa abbia detto esattamente, non è entrato nel dettaglio. “Ci sono state un po' di trash talks. Parlavamo delle partite precedenti, non erano belle parole, ma non c'è stato nessun commento di tipo razziale. Tutti riguardava il tennis e le partite di cui eravamo stati protagonisti”. E allora perché Young la pensa diversamente? “Non lo so e non voglio fare speculazione. Io provo a rispettare tutti, a partire dai miei avversari. Quando ci siamo visti nell'ufficio del supervisor ho detto a Donald che ho rispetto per lui, anche dopo quello che ha detto”