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Il veleno di Fognini non fa male a Wawrinka

Il ligure gioca un gran primo set contro Stan Wawrinka, ma lo perde al tie-break malgrado quattro set-point e si spegne in fretta, frenato anche da un dolore al ginocchio sinistro. “Quel dritto lungo mi è rimasto sullo stomaco: magari non cambiava nulla, ma intanto andavo avanti di un set”. Ora riposo, preparazione atletica e… diretto a Wimbledon.
ROLAND GARROS – Premessa: non sono quelle con Stan Wawrinka le partite che Fabio Fognini deve vincere. Per una volta l’importante era esserci, in un terzo turno del Roland Garros che gli mancava da tre anni, decisamente troppi per uno come lui. Però restano i rimpianti, per un primo set che poteva indirizzare il match in un modo e invece l’ha indirizzato all’opposto, finendo per durare cinque minuti in più di secondo e terzo messi insieme. E il fatto non è che è durato troppo quello, mezz’ora più corto degli 87 minuti del primo parziale infinito di Murray-Del Potro, ma che sono durati troppo poco gli altri due, a confezionare il 7-6 6-0 6-2 che ha domato il serpente disegnato sul retro della t-shirt di Fognini e fatto sparire anche l’ultima bandiera italiana dallo Slam parigino. A onor del vero c’è ancora Paolo Lorenzi, che nel doppio con Rogerio Dutra Silva ha centrato un’inattesa promozione ai quarti di finale, ma ciò che conta è il singolare, dove al terzo round c’era solo Fognini e non ha saputo andare oltre. Illudendo con un avvio in grande stile ma poi sparendo dal campo quando Wawrinka ha iniziato a giocare da Wawrinka e un dolore misterioso al ginocchio sinistro (trattata dal fisioterapista già nelle primissime battute) non gli ha più permesso di reggere le sportellate da fondo campo, che nel primo set vinceva e poi non ha vinto più. Tuttavia, a staccare per primi sono stati testa e servizio, fuggiti via dal Suzanne Lenglen quando in avvio di secondo set c’era da mostrare gli artigli, dopo un primo perso malgrado quattro set-point. Fognini è rimasto fermo là, a quello sul 5-4 e servizio o ai tre sul 6-5 e servizio, soprattutto al secondo del game, l’unico sul quale veramente può avere qualche rammarico. Si era costruito l’occasione per fare il punto col diritto, ma il colpo a chiudere l’ha spedito lungo e memore dell’errore ha preferito non accelerare sul set-point successivo: ha lasciato campo, Wawrinka l’ha sfondato col drittone, si è preso il tie-break e poi l’ha dominato, dando all’azzurro una spallata già decisiva.
“MAGARI NON CAMBIAVA NULLA, PERÒ…”
Fognini ha giocato un set al 101%: preciso, veloce, bravo a comandare e mettere all’angolo il rivale, ma l’ha perso comunque e poi ha raccolto le briciole, ricalcando ciò che stava succedendo a un centinaio di metri di distanza a Juan Martin Del Potro, che di set-point sul Philippe Chatrier ne ha mancati quattro pure lui, in tre giochi diversi. Un parallelismo proseguito anche nei set successivi: l’argentino è riuscito a lottare di più nel secondo set, ripreso per i capelli prima di crollare perdendo otto game di fila, mentre Fabio gli otto game di fila li ha persi dopo il tie-break, raccogliendo appena otto punti in un secondo set da 23 minuti e finendo sotto 2-0 al terzo. Lì il pubblico italiano – in tribuna anche Francesco Forti e Tatiana Pieri, unici due azzurri in gara nei main draw juniores al via domani – ha rivisto qualcosa: prima un game, poi un secondo e tre quarti di un terzo, quando sul 3-2 il trentenne di Arma di Taggia si è inventato un paio di numeri da primo set salendo 0-40 in risposta. Ma Wawrinka ha fatto ottima guardia, ha cancellato tutte e tre le chance (l’ultima con un punto splendido chiuso da una volèe difficilissima, o difficilissima da mettere sulla riga come ha fatto lui), e spento definitivamente il fuoco di Fognini. “Quel diritto mi è rimasto sullo stomaco – ha spiegato con serenità in conferenza stampa – perché sarei andato avanti un set a zero. Magari non cambiava nulla, ma almeno il match si sarebbe allungato. Da lì in poi mi sono bloccato, ho perso un metro di campo e iniziato a servire sempre peggio, mettendolo nelle condizioni di giocare da Wawrinka. Prima non riusciva a fare il suo gioco, poi si è sciolto, ha preso fiducia e ha iniziato a comandare. Già era un match in salita, e dopo aver perso campo la salita è raddoppiata. Quando lui accelera sappiamo tutti cosa è in grado di fare”. Giusto che alla seconda settimana ci vada lo svizzero, mentre per Fognini ci sarà una settimana di pausa e un paio di lavoro atletico sulla sua Barcellona, prima di volare a Wimbledon con largo anticipo per preparare sui prati londinesi l’unico Slam che non l’hai mai visto raggiungere gli ottavi.

ROLAND GARROS - Terzo turno maschile
Stan Wawrinka (SUI) b. Fabio Fognini (ITA) 7-6 6-0 6-2
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