“POTREBBE VINCERE QUALCHE PARTITA”
A seguire, via Twitter, la giornalista ha spiegato il perché della sua tesi: Serena avrebbe messo in mostra, tra le donne, un dominio che non ha avuto paragoni tra gli uomini. Ad esempio, il Calendar Grand Slam sfiorato nel 2015 (impedito da Roberta Vinci nella storica semifinale dello Us Open) e la vittoria all'Australian Open 2017, nonostante fosse già incinta. In altre parole, i suoi 23 titoli Slam e la sua longevità potrebbero restare nella memoria degli appassionati, ancora più di un tennista uomo. La tesi è discutibile sotto vari aspetti (non crediamo che Federer o Nadal saranno ricordati come meno forti di Serena...), e poi McEnroe spingeva su un altro aspetto: sul piano del rendimento, è pacifico che una donna – nemmeno un fenomeno come Serena – non possa competere con un uomo. E' una semplice questione di forza, che nelle donne è inferiore di circa un terzo. Probabilmente non ci libereremo mai di questo argomento. Lo stesso McEnroe è sembrato felice di alimentarlo, poiché ha aggiunto che Serena, in effetti, potrebbe anche battere qualche uomo in virtù della sua straordinaria forza mentale. "Tuttavia, se dovesse giocare nel circuito maschile, sarebbe una storia completamente diversa”. In alcune dichiarazioni del passato, la stessa Williams (che qualche giorno fa si è fatta riprendere mentre palleggiava, nonostante fosse incinta di sette mesi) era parsa d'accordo. “Gli uomini sono più veloci e servono molto forte. E' uno sport diverso. Voglio giocare solo nel tour femminile, meglio evitare di imbarazzarmi”. Un bel passo in avanti in termini di maturità rispetto a quando, parecchi anni prima, aveva chiesto (provocatoriamente) una wild card per il torneo ATP di Stoccarda...