SERENITÀ, ALLENAMENTO, MATURITÀ
Fra vincere un ATP 250 e ripetersi in uno Slam c’è tutta la differenza del mondo, specialmente per un giocatore che
ai quarti in un Major non ci arriva da tre anni esatti, e nel 2017 fra Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e Us Open ha vinto la miseria di due incontri. Ma Kyrgios sembra aver approcciato il nuovo anno con lo spirito giusto, tanto da aver detto di credere di aver ritrovato l’amore per il tennis. Di sicuro ha ritrovato quello con la collega Ajla Tomljanovic (a proposito: a lei va la wild card per l’Aus Open lasciata vacante dall’annunciato forfait di Victoria Azarenka), che gli ha ridato quella serenità fuori dal campo che fa bene anche al gioco.
Nei quattro match giocati a Brisbane, malgrado tre siano stati parecchio combattuti, non ha collezionato nemmeno un code violation (“
stavo giocando bene e non avevo particolari aspettative per il primo torneo dell’anno, non mi sembrava in caso di impazzire”, ha confessato ridendo), e dopo il titolo può godersi una settimana di riposo, allenamento e relax, fra Fast4 a Sydney, dove nella serata australiana di lunedì ha giocato un paio di match brevi, e Tie Break Tens, mercoledì sulla Margaret Court Arena, alla vigilia del sorteggio.
Per soli 5 punti ATP non è fra le prime 16 teste di serie, quindi già al terzo turno potrebbe trovare un giocatore che lo precede nel ranking, ma lui è fiducioso: sa di poter battere chiunque. E chiunque sa che è meglio evitarlo. Durante l’off-season ha mollato (definitivamente?) il basket per prevenire problemi inutili, ha trovato
una motivazione importante per vincere più incontri possibile, e forse per la prima volta ha fatto le cose come si deve.