26 January 2015

Sharapova: "Genie può essere pericolosa"

Le parole di Maria Sharapova, che dopo aver convinto contro la cinese Peng, dovrà vedersela ai quarti con la Bouchard ... di MONICA ZANELLI

Sharapova: "genie può essere pericolosa"

Traduzione di Monica Zanelli - Foto Ray Giubilo

 

- Sei felice di essere arrivata ai quarti con un match così rapido da permetterti di prepararti per il prossimo?

“Quando giochi non pensi al prossimo match. Non pensavo a vincere nel minor tempo possibile, volevo solo giocare nel modo giusto e penso di aver fatto un buon lavoro”.

 

- Pensando alla tua prossima partita, cosa ti aspetti da Genie, che sembra essere in ottima forma?

“Sì, lo è. Sta giocando davvero bene in questo torneo e anche negli Slam l’anno scorso. Mi aspetto che giochi un buon match. Abbiamo giocato insieme una volta l’anno scorso, al French Open, ed era stato un match davvero duro per me. Avevo dovuto rimontare dopo aver perso un set. Sono sicura che giocherà molto bene anche stavolta”.

 

- Cosa rende difficile giocare contro di lei?

“È una giocatrice molto aggressiva. Sta molto vicino alla linea e ama dirigere lo scambio”.

 

- Viene spesso paragonata a te per varie ragioni. Vedi delle somiglianze e ti ricordi com’è stato ai tuoi esordi?

“Penso che ognuna voglia seguire il proprio percorso. Agli inizi sono stata paragonata a lungo alla Kournikova e occasionalmente salta fuori ancora il suo nome in interviste e articoli. Fa parte del gioco e del business ed è comprensibile. Io non volevo essere la prossima di qualcuno, volevo essere solo Maria Sharapova, ed è quello che ho cercato di dimostrare durante tutta la mia carriera”.

 

- Vedi qualcosa di te in Genie?

“Personalmente non la conosco molto bene. Come giocatrice è una grande agonista. È aggressiva e ama colpire d’anticipo e comandare lo scambio. Da questo punto di vista sì, mi somiglia”.

 

 - Parlaci della tua avversaria di oggi, la cinese Shuai Peng.

“Entrando nel match ho avuto qualche difficoltà. Avevo già perso con la Peng in passato e sapevo che avrei dovuto iniziare il match molto bene. Penso di esserci riuscita, ho giocato in modo solido. Non penso di aver fatto cose spettacolari, ma sentivo di essere costante. Ho servito in modo particolarmente intelligente in alcuni casi e ho risposto abbastanza bene, penso che questo mi abbia aiutato. Ho vinto i punti giusti al momento giusto,  e ho conquistato il match”.

 

- Career Grand Slam, un titolo ogni anno da dodici anni, sei una delle quattro donne a esserci riuscita.  Cosa ti motiva ad andare avanti?

“Voler vincere ancora, ottenere di più, aspettarmi di più da me stessa e spingermi oltre ai limiti che a volte penso di non riuscire a superare. Egoisticamente parlando, da donna è una bella sensazione essere brava in ciò che si fa. Quando entro in campo sento che sono impegnata e concentrata e amo fare di tutto per migliorare e vincere il prossimo match”.

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