Marco Caldara
17 August 2018

Simona e una doppietta senza precedenti

Da quando nel 2004 il torneo è tornato a Mason, nessuna giocatrice è riuscita nella doppietta Canada-Cincinnati. Ci prova Simona Halep, che dopo il titolo a Montreal vede la semifinale nell'Ohio. Ha vinto 16 delle ultime 17 partite, e sul cemento il suo tennis funziona meglio rispetto al passato. "Ora è una vera numero uno", dice la Navratilova.​
La giornata di Simona Halep è ancora lunga, perché la pioggia di giovedì obbligherà agli straordinari anche lei, costretta a tornare in campo nella serata di Cincinnati per i quarti di finale. Ma intanto, in attesa del duello contro la sorprendente Lesia Tsurenko (che ha spedito Garbine Muguruza fuori dalla top-10), la numero uno del mondo il suo posto fra le ultime otto se l’è preso, con un convincente successo contro Ashleigh Barty. L’aveva già sconfitta sei giorni fa a Montreal, e ha fatto il bis al Western & Southern Open, allungando a sette – e 16 delle ultime 17 – la sua striscia di successi consecutivi, iniziata col secondo titolo al Canadian Open. Sul Centrale del Lindner Family Tennis Center è finita 7-5 6-4, con Simona brava a recuperare da 1-3 nel primo set e da 0-2 nel secondo, e tenere a bada l’estro di un’avversaria che ha il tennis per darle fastidio. “È stata una partita difficile – ha detto Simona subito dopo il successo –, perché contro di lei non è facile trovare il ritmo giusto, perché varia molto il gioco. Credo che in generale abbia sbagliato più di me, e quanto ho iniziato a giocare di più col rovescio e a farla muovere la situazione è migliorata. Sono contenta di aver superato questo ostacolo, ma non è finita: stasera mi attende un’altra partita”. Anche se lei si presenterà di nuovo in campo con già una novantina di minuti nelle gambe, è comunque nettamente favorita per conquistare la semifinale, e continuare a rincorrere la doppietta Canada-Cincinnati, mai riuscita a nessuna giocatrice. A livello maschile ce l’hanno fatta in cinque, ultimo Nadal nel 2013 (prima di lui Roddick, Rafter, Agassi e Dibbs), mentre a livello WTA sarebbe un unicum, anche se è doveroso ricordare che il torneo è tornato a Mason solo nel 2004 dopo una trentina d’anni d’assenza, ed è stato promosso a Premier solamente nove stagioni fa.
NAVRATILOVA: “ORA È UNA VERA N.1”
Tuttavia, da allora mai nessuna giocatrice ce l’ha fatta, con la sola Serena Williams capace nel 2013 di vincere il primo appuntamento e arrivare in finale nel secondo, battuta da Victoria Azarenka al tie-break del terzo set. A puntare sulle possibilità della Halep anche uno sponsor d’eccezione come Martina Navratilova, che in un intervento sul sito WTA ha evidenziato come il titolo al Roland Garros abbia cambiato la dimensione della Halep, legittimando il suo ruolo da numero uno del mondo. Secondo la vincitrice di 59 tornei del Grande Slam (fra singolare, doppio e misto), solo ora Simona ha il tennis e l’aura della numero uno. “Rispetto ai miei tempi – ha scritto Martina – oggi gli Slam sono più importanti. Ora senza un titolo Slam una giocatrice non è una numero uno autentica agli occhi di nessuno. Per questo vincere il titolo al Roland Garros ha rappresentato un cambiamento importante per la Halep. Magari non è stato evidente già a Wimbledon, perché il torneo è arrivato subito dopo Parigi, ma ora i benefici di quel successo si vedono”. A detta della Navratilova, l’aspetto più importante è naturalmente quello psicologico. La mente di Simona si è liberata dal quesito che la attanagliava quasi ogni giorno, e la parola Slam, per lei, si è trasformata da qualcosa di negativo a qualcosa di positivo, che si riflette anche sul suo tennis. “Ora sta diventando una giocatrice capace di prendere l’iniziativa durante uno scambio, e grazie alla grande fiducia che ha accumulato può usare i campi veloci a suo vantaggio. Perché sa difendere alla grande, ma è anche aggressiva. Credo che il suo gioco possa funzionare anche meglio sul cemento di New York rispetto a quanto l’abbia fatto sulla terra di Parigi”. Fra una ventina di giorni ne sapremo di più, ma le premesse non potevano essere migliori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA