Marco Caldara
16 December 2017

Halep, una numero uno senza sponsor?

Le indiscrezioni pubblicate dal sito Tennis Life parlano di una rottura fra la numero uno del ranking WTA e Adidas, che la vestiva dal 2014. Pare che la cifra chiesta dall’entourage della Halep sia stata ritenuta eccessiva in relazione al valore commerciale della giocatrice, e che il brand tedesco abbia preferito puntare maggiormente su Garbine Muguruza.
Il successo in campo è una cosa, l’amore del pubblico un’altra, il valore del personaggio un’altra ancora. Miti come Roger Federer, Rafael Nadal, Serena Williams e pochi altri sono riusciti a far coincidere le tre cose, diventando dei personaggi che vanno oltre al proprio sport. Ma non per tutti i big funziona allo stesso modo, come confermerebbero le numerose indiscrezioni relative alla rottura fra Simona Halep e il brand Adidas, che la veste dalla primavera del 2014. La rumena ha chiuso per la prima volta al numero uno del ranking WTA e ha appena vinto il premio di giocatrice preferita dai tifosi (dopo sei anni di fila di dominio di Agnieszka Radwanska), eppure secondo quanto informa il sito Tennis Life non avrebbe trovato un accordo con Adidas commisurato al suo attuale valore, per continuare a vestire i capi del brand tedesco. Significa che evidentemente l’azienda non considera la sua figura tanto valida in termini commerciali quanto lo è sul campo da tennis. Pare che a occuparsi della trattativa di rinnovo sia stato l’entourage della giocatrice, con il “mentore” Ion Tiriac in prima fila. Inizialmente non avrebbero trovato un accordo ritenuto sufficiente dalla giocatrice, guardandosi così attorno per individuare altre aziende interessate a puntare su di lei. Tuttavia, non avrebbero trovato nessun brand intenzionato a investire più di quanto proposto da Adidas, ma una volta tornati al tavolo coi vertici dell’azienda per chiudere l’accordo si sarebbero visti chiudere la porta in faccia, in quanto Adidas avrebbe già indirizzato altrove l’intero budget per le sponsorizzazioni per la stagione 2018. Interpellata sulla questione da Tennis Life, Virginia Ruzici (manager della giocatrice) non ha né confermato né smentito, limitandosi a un secco “no comment”.
I VECCHI PROBLEMI CON LACOSTE
Qualche anno fa aveva fatto scalpore la storia di Nikolay Davydenko, il brutto anatroccolo che malgrado battesse i big a ripetizione e conquistò addirittura l’edizione 2009 delle ATP Finals (la prima giocata all’O2 Arena di Londra) non riusciva a trovare un’azienda intenzionata a vestirlo. Sarebbe ancora più rumoroso il caso della Halep, che – sempre secondo delle indiscrezioni – pagherebbe la scelta di Adidas di preferirle Garbine Muguruza, peraltro evidente già nelle campagne pubblicitarie delle scorse stagioni. Scorrendo i suoi account social si nota che la rumena si sta comunque allenando con capi d’abbigliamento griffati Adidas, ma può essere semplicemente una questione di contratto, visto che il 2017 non è ancora terminato. La rottura col brand delle “three stripes” potrebbe obbligare la rumena anche a rivedere l’accordo con coach Darren Cahill, arrivato sulla sua panchina proprio perché messo a disposizione da Adidas, che aveva puntato su di lui come guida del cosiddetto Adidas Player Development Program, di cui anni fa aveva usufruito anche Andy Murray. Curiosamente, non è la prima volta che la rumena incontra dei problemi con le aziende di abbigliamento. Nel 2014, infatti, si vociferò che la rottura con Lacoste (arrivata dopo il torneo di Miami) fosse dovuta al fatto che il brand del coccodrillo non avesse versato alla giocatrice i bonus maturati – per classifica e risultati – nella stagione precedente, la prima che l’ha vista arrivare ad altissimi livelli, con ben sei titoli conquistati in appena cinque mesi. Fra due settimane la Halep inizierà il suo 2018 al WTA International di Shenzhen.
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