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Jelena (ops, Aljona) vuole una Parigi-bis

Battendo Elina Svitolina all’ottavo match-point, Jelena Ostapenko diventa la prima giocatrice dopo Kim Clijsters (2005-2006) a conquistare i quarti di finale nel Major successivo al suo primo titolo Slam. La ventenne lettone sale a undici vittorie consecutive fra Parigi e Wimbledon, e adesso può sognare una doppietta storica.

Jelena Ostapenko non vuole restare una qualsiasi. Il titolo al Roland Garros, abbracciato con 299 colpi vincenti in sette incontri, ha scosso il mondo della racchetta consegnandole le chiavi dell’Olimpo delle vincitrici Slam, e prima di restituirle la ventenne di Riga ha tutte le intenzioni di tentare il bis sull’erba di Wimbledon. Battendo Elina Svitolina per 6-3 7-6 si è subito conquistata un nuovo quarto di finale, traguardo che le permette di solcare già una piccola differenza con numerose delle precedenti vincitrici Slam. L’ultima a raggiungere almeno i quarti nel Major successivo al suo primo titolo era stata Kim Clijsters, vincitrice allo Us Open del 2005 e poi finalista l’anno successivo a Melbourne. Tuttavia, la belga era già stata numero uno del mondo, mentre la Ostapenko è in rampa di lancio e ha già saputo fare meglio delle ultime undici campionesse Slam. Nell’ultimo decennio solamente Justine Henin (2007) e Serena Williams (2015), avevano saputo conquistare un posto fra le ultime otto dei Championships dopo il titolo a Parigi, e lei è diventata la terza, sparando 42 winners e tenendo i nervi saldi per trovare il modo di chiudere un secondo set che si è complicato terribilmente, fino a rischiare di sfuggirle di mano. Ha mancato un match-point in risposta sul 5-3, altri quattro al servizio sul 5-4, e poi altri due nel tie-break, iniziato male (1-3) ma poi raddrizzato fino al 6-4. Non le sono bastati quei due, ma l’ottavo sul 7-6 si è rivelato finalmente quello buono, consegnandole l’undicesima vittoria consecutiva a livello Slam, la seconda della serie contro una top-10, visto che ai French Open aveva affrontato solamente Simona Halep in finale.

UNA NASCEVA, L’ALTRA VOLAVA A LONDRA
Mentre è esplosa la curiosità intorno al suo vero nome di battesimo (oggi la giudice di sedia l’ha presentata come Aljona), la lettone può addirittura iniziare a sognare un titolo che avrebbe del clamoroso. Prima di imporsi a Parigi non aveva mai conquistato nemmeno un titolo WTA né raggiunto gli ottavi in un Major, mentre ora si candida già al ruolo di piccola garanzia. Un incredibile bis la renderebbe la prima campionessa juniores capace poi di vincere anche fra le grandi dopo 46 anni, quando Evonne Goolagong conquistò il Venus Rosewater Dish nel 1971, l’anno successivo al titolo fra le “Girls”. Sull’erba la sua strategia di cercare il vincente con ogni singolo colpo diventa ancora più pericolosa, e l’enorme fiducia che scorre nelle sue vene suggerisce di tenerla in seria considerazione, alla vigilia di un match molto affascinante. Da una parte della rete ci sarà Venus Williams, classe 1980, che battendo per 6-3 6-2 la croata Ana Konjuh ha raggiunto i quarti di finale all’All England Club per la tredicesima volta. Dall’altra lei, nata il 9 giugno del 1997, mentre Venere si preparava per il suo debutto sui prati di Church Road, arrivato un paio di settimane più tardi. La statunitense ha l’esperienza per non badare troppo alle cannonate della tennista dell’Est, e a 17 anni dal primo dei suoi cinque successi londinesi continua a essere costantemente fra le migliori. Ma questa Ostapenko, ora, fa paura a tantissime, e la campionessa dei Championships formato 2017 potrebbe anche uscire da questo match. Si è detto, o no, che le otto rimaste in corsa possono vincere tutte?

WIMBLEDON DONNE - Ottavi di finale

Jelena Ostapenko (LAT) b. Elina Svitolina (UKR) 6-3 7-6
Venus Williams (USA) b. Ana Konjuh (CRO) 6-3 6-2

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