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Diesel Federer accelera verso Mischa Zverev

Roger Federer impiega un set a ingranare contro Dusan Lajovic, ma appena il suo tennis inizia a funzionare per il serbo non c’è scampo. Lo svizzero la spunta in tre set e si prepara al duello contro Mischa Zverev, passato in cinque set su Kukushkin. In Australia l’ha sconfitto passeggiando, a Halle decisamente meno. Sarà facile, ma non così facile.
Prosegue senza troppi patemi d'animo il cammino di Roger Federer a Wimbledon. Dopo l'esordio durato un set e mezzo contro il dolorante Dolgopolov, ecco un altro incontro, forse ancora più comodo, contro Dusan Lajovic, numero 79 al mondo e soprattutto senza alcuna finale ATP alle spalle. Giocatore il cui momento più "alto" di celebrità rimane la finale di Davis del 2013 e i 15 game racimolati nei due incontri di singolare: indizio del fatto che non ci si debba aspettare troppo dal duello. Eppure l'incontro, vinto dallo svizzero in poco più di un'ora e mezza per 7-6 6-3 6-2, inizia con moltissimi errori, da una parte e dall'altra. Dopo il game d'apertura tenuto facilmente da Lajovic, Federer gioca il turno di battuta mettendoci tantissimo del suo. Quattro gratuiti (quattro!) di dritto sin troppo pacchiani per essere veri e Lajovic si ritrova, senza colpo ferire e senza nemmeno un vincente, avanti di un break. Ma non può che durare una parentesi, tale fortuito vantaggio. Il serbo non arriva nemmeno vicino a confermare il break. Si incarta senza nemmeno il bisogno che lo aiuti Federer e riconcede il break, con altrettanti errori non forzati. Si va avanti senza sussulti. Roger comincia a carburare al servizio, ma ancora non riesce a fare male. Lajovic dal canto suo tiene sin troppo facilmente i suoi turni di battuta, mai impensierito seriamente dallo svizzero. Non c'è grande spettacolo in campo, si giunge al tie-break tra gli sporadici e annoiati applausi di un pubblico più preoccupato a combattere l'afa opprimente che a quel poco che succede sul centrale. Giunge come una benedizione, il tie-break, per decidere questo primo set. Lajovic lo comincia male, mettendo un rovescio fuori dal campo, e lo prosegue malissimo: il punto del secondo minibreak è il primo sprazzo di bel tennis della partita. Prima un gran rovescio e quindi un dritto che costringe ancora il serbo all'errore. Sul 4-0, per lo svizzero è il momento dell'accademia: due delizie di dritto lo portano sul 6-0 e la bellezza di sei set point consecutivi a disposizione. Il cappotto è lì ad un passo e un Lajovic più inerme che sconfortato lo sancisce con un ulteriore errore di rovescio.
TERZO TURNO CON MISCHA ZVEREV
Il secondo set potrebbe finire ancor prima di cominciare. Lajovic serve sullo 0-1 e concede subito una palla break. Roger, mai parco di generosità quando si tratta di sfruttare queste occasioni, mette fuori un comodo rovescio. Pericolo scampato, per il serbo. Pericolo solo rimandato: sull'1-2 con un doppio fallo arriva la seconda opportunità per Roger per mettere la pietra tombale su quest'incontro. E quando non ci arriva lo svizzero, che dilapida anche quest'opportunità, ci pensa Lajovic a elargire il più grottesco dei regali. Sulla terza palla break del set, il serbo pensa bene di ciccare malamente la pallina su un innocuo lob di Roger. È poco più di un allenamento, ora, per lo svizzero, salito di livello rispetto all'inizio del match. C'è la palla per il doppio break per Roger che, forse desideroso di starsene qualche minuto in più in campo e rallegrare i suoi ammiratori, non la concretizza (la terza su quattro di questo set). Il set è comunque deciso, Roger aspetta senza disperarsi di poter servire e chiudere sul 5-3. Primo set di rodaggio, secondo di allenamento e terzo di esibizione, con ricami e delizie, per lo svizzero. Lajovic è conscio che deve accadere qualcosa oltre il miracolo per poter riaprire questo match. È già un gran accontentarsi, l'aver saggiato l'erba del Centre Court contro chi, di questo torneo, ha fatto la storia. Gli ultimi minuti dell'incontro scorrono via facili facili per Federer. Il pubblico si diverte, Roger pure, il serbo un po' meno, con la testa alla stretta di mano finale. Forse sin dal disastroso tie-break del primo set. Finisce di lì a poco, con il conforto di rito di Roger al suo sparring partner e il plauso del pubblico. Terzo turno, quindi, per lo svizzero. Terzo turno che si prospetta tanto semplice quanto spettacolare. Contro Misha Zverev, già incontrato e sconfitto due volte quest'anno, ad Halle e agli Australian Open, ci si divertirà senz'altro. E per Roger sarà facile. Ma non così facile.

WIMBLEDON UOMINI – Secondo turno
Roger Federer (SUI) b. Dusan Lajovic (SRB) 7-6 6-3 6-2
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