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Riccardo Bisti
08 November 2018

World Tennis Tour: ecco come sarà

L'ITF ha varato il progetto ufficializzato qualche mese fa: i tornei da 15.000 dollari non offriranno più punti ATP-WTA, ma soltanto per la nuova classifica “operativa” ITF, che servirà per stabilire le varie entry list. I giocatori meglio piazzati nel nuovo ranking avranno posti riservati in tabellone nei tornei Challenger. Avrà più valore anche il ranking giovanile.

I giocatori non sono troppo felici, ma ormai il sentiero era già tracciato. Hanno soltanto cambiato nome: dal 2019, tutti i tornei sotto l'egida della federazione internazionale saranno denominati ITF World Tennis Tour, nome più immediato che prende il posto di “ITF Transition Tour”, annunciato qualche mese fa. Il principio è identico: saranno le tappe di passaggio tra l'attività giovanile e quella professionistica. Nelle intenzioni, vorrebbe essere il culmine di una serie di riforme pensate per supportare i giovani talenti e garantire a più giocatori la possibilità di mantenersi grazie al tennis. Tra l'altro, i tornei ITF si spalmeranno su più nazioni in modo da dare ai giocatori di provenienze diverse la possibilità di tentare la via del professionismo. Il progetto è stato concordato da ITF, ATP e WTA. La novità sostanziale è che i tornei da 15.000 dollari di montepremi, il gradino più basso del professionismo, non daranno più punti ATP-WTA, ma per una classifica “alternativa” che servirà a garantire l'accesso nei tornei di livello superiore. Ma andiamo con ordine. L'ITF World Tennis Tour si dividerà in tre categorie di tornei:

ITF World Tennis Tour 25s+: eventi da 25.000 dollari per gli uomini e tra i 25.000 e i 100.000 per le donne, i quali metteranno in palio sia punti ATP-WTA che punti per il nuovo ITF World Tennis Ranking.

ITF World Tennis Tour 15s: eventi da 15.000 dollari di montepremi, che metteranno in palio esclusivamente punti per l'ITF World Tennis Ranking.

ITF World Tennis Tour Juniors: i tornei giovanili, la cui formula rimane invariata: si passa dai “Grade A” ai “Grade 5”. I punti conquistati saranno validi esclusivamente per le classifiche Under 18.

CLASSIFICHE INTERCAMBIABILI
È stato creato un colore per ciascuna categoria, in modo da renderli più riconoscibili. Nel 2019, è prevista l'organizzazione di ben 1.600 tornei. La riforma è frutto di uno studio durato tre anni, in cui sono stati presi in considerazione i dati dei tornei giocati tra il 2001 e il 2013, oltre ad aver raccolto i pareri di ben 50.000 stakeholders, ovvero persone coinvolte a vario titolo nel mondo del tennis. La ricerca ha analizzato il percorso dei giocatori attuali e punta a cambiare una tendenza che vede troppi giocatori tentare la via del professionismo, senza successo. Sono davvero pochi – almeno sul totale – i giocatori che riescono ad andare in pari con le spese. La prima parte delle riforme aveva riguardato i montepremi: un aumento complessivo di un milione e mezzo di dollari aveva fatto sì che scomparissero i tornei da 10.000 dollari, spostando a 15.000 l'asticella minima. La nuova riforma modifica questi tornei (che si chiameranno ITF World Tennis Tour 15s), i quali si giocheranno in un contesto più locale, con richieste meno importanti in modo da ridurre le spese sia per i tornei che per i giocatori. Tuttavia, i punti conquistati saranno validi soltanto per la classifica “operativa” ITF. Il nuovo ranking servirà per stabilire le entry list dei vari tornei, in cui i giocatori utilizzeranno sia la classifica ATP-WTA che quella ITF. Lo schema operativo non è semplice, o almeno non troppo intuitivo. Nei tornei da 15 e 25.000 dollari ci saranno posti riservati in tabellone ai migliori giocatori della classifica junior, mentre una buona posizione nel ranking ITF permetterà di avere posti riservati nei tornei Challenger, sia in tabellone che nelle qualificazioni.

RIDUZIONE DEL SEMIPROFESSIONISMO
La classifica ITF vedrà luce a gennaio, con la conversione automatica dei punti ATP conquistati nei 15.000 e nei 25.000 dollari. Saranno tolti dal ranking mondiale e saranno inseriti nella nuova classifica. “L'ITF World Tennis Tour offre un percorso chiaro, progettato per attirare e trattenere i migliori talenti. Come parte della nostra strategia in vista del 2024, il nostro obiettivo è consegnare al tennis i giocatori del futuro. Il nuovo Tour aiuterà ad affrontare i problemi tipici del passaggio tra l'attività giovanile e quella professionistica, e potenzialmente aumenterà il numero di giocatori in grado di vivere con il tennis” ha detto il presidente ITF Dave Haggerty, tornato a parlare dopo le polemiche per la nuova Davis. I principi sono corretti: probabilmente spariranno le decine di tornei in un'unica sede (Santa Margherita di Pula, Antalya e Sharm El Sheikh radunavano centinaia di eventi in tre sole sedi), e la classifica mondiale avrà una viva selezione. Chi rimarrà impelagato nei tornei ITF non vedrà il suo nome comparire nella classifica ATP, una delle motivazioni principali che spinge tanti giocatori, anche non più giovanissimi, a proseguire in un'estenuante attività internazionale. In questo modo, dovrebbe essere ridotto il fenomeno del semiprofessionismo: soltanto i più bravi e quelli davvero meritevoli entreranno nel ranking ATP. Probabilmente ci saranno dei problemi: diversi tornei chiuderanno, con conseguenti danni economici a cascata. Ci avranno pensato, ma in effetti è il male minore: non c'è scritto da nessuna parte che il tennis debba avere migliaia di giocatori nelle classifiche mondiali, quasi tutti incapaci di mantenersi. Se per troppi giocatori diventa un hobby a pagamento, meglio renderlo più esclusivo. È una piccola rivoluzione, ma ci abitueremo.

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