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Finalmente Vinci: ci voleva l’erba

Dopo quasi cinque mesi la numero uno azzurra torna a conquistare un quarto di finale a livello WTA: lo fa a Maiorca, superando la belga Kirsten Flipkens in un match che si è complicato più del dovuto, ma non ha mai rischiato di sfuggirle di mano. Quarti contro Garcia o Cepelova: in palio una semifinale che le manca addirittura dal febbraio del 2016.
Forse, finalmente, qualcosa si muove. Non è un quarto di finale nel piccolo WTA di Maiorca a stravolgere la stagione di una come Roberta Vinci, che ha raggiunto (anche senza andare troppo indietro) risultati molto più importanti in tornei molto più prestigiosi, ma intanto è arrivato un traguardo che mancava addirittura dai primi di febbraio, quindi non può che far piacere. È bastato l’arrivo dell’erba: la tarantina non l’ha accolto poi così bene, visto che in preparazione a Wimbledon ha scelto di giocare solamente alle Baleari e con ben poche aspettative per il risultato finale, ma grazie al rovescio in slice, la capacità di scendere (bene) a rete e il rovescio in slice, il suo tennis si sposa bene coi prati, specie se dai rimbalzi particolarmente bassi. Si è visto sul Centrale del Club de tenis de Santa Ponsa di Calvia, dove l’azzurra ha superato per 6-4 5-7 6-2 la belga Kirsten Flipkens, avversaria inferiore ma comunque pericolosa specie per la Vinci, vista la sua capacità di muovere la palla col back di rovescio proprio come la tarantina. Una rarità nel circuito WTA, che ha messo “Robi” in una condizione che negli ultimi anni le dev’essere capitata veramente poche volte. Tuttavia, l’azzurra non ha avuto grossi problemi, dominando anche più di quanto dica il punteggio finale. Le è bastato un break per vincere il primo set, e nel secondo sembrava il totale controllo, col successo già in mano quando sul 3-1 ha avuto una chance per il doppio break. Invece l’ha mancata e si sono presentati i primi problemi, sotto forma di qualche errore in più, meno reattività in risposta e un’avversaria che ha iniziato a crederci di più. E nella testa dell’azzurra è arrivata un po’ di frustrazione, diventata fatale nel dodicesimo game del secondo set, il peggiore del suo match, ceduto a zero.
OBIETTIVO SEMIFINALE, 16 MESI DOPO
Malgrado le statistiche giurassero che la Vinci fosse comunque la migliore in campo, il volto dell’azzurra in panchina fra un set e l’altro diceva che il match poteva cambiare padrona sul serio. Invece hanno avuto ragione i numeri, e l’azzurra ha presto ripreso un atteggiamento positivo. Ha trovato il break in apertura, l’ha confermato senza difficoltà e poi ne ha infilato un secondo con due magnifici passanti di rovescio. Il primo lungolinea con la soluzione coperta, a punzecchiare una discesa a rete della rivale, il secondo con lo slice bloccato, su un serve&volley della belga. Chiuso quel game, le è bastato controllare l’avversaria per raggiungere i quarti, al match-point numero quattro e con una palla-break salvata, mentre lo stesso giudice di linea le chiamava un fallo di piede dopo l’altro. Conquistati di nuovo i quarti di finale, ora l’azzurra può puntare a una semifinale che manca addirittura dal torneo di San Pietroburgo del 2016. In mezzo ci sono stati dei risultati più importanti, come i quarti allo Us Open, ma fra le ultime quattro la Vinci non ci è più entrata del torneo russo, uno dei più dolci della sua carriera, visto che (grazie al titolo) le consegnò quell’ingresso fra le prime 10 del mondo rincorso per tutta la vita. È stato un punto d’arrivo, e il fatto che da allora la 34enne di Taranto non abbia più giocato nemmeno una semifinale la dice abbastanza lunga, ma fino a quando non deciderà di appendere la racchetta al chiodo, il tempo c’è. A partire da un duello contro la campionessa in carica Caroline Garcia o la slovacca Jana Cepelova, che domenica aveva sconfitto Sara Errani al turno decisivo delle qualificazioni.

WTA INTERNATIONAL MAIORCA – Secondo turno
Roberta Vinci (ITA) b. Kirsten Flipkens (BEL) 6-4 5-7 6-2
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