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Luca Fiorino
15 October 2017

Masha is back, 882 giorni dopo

Maria Sharapova torna al successo nel Tour dopo la sospensione per doping, sbancando senza cedere un set il WTA International di Tianjin. La russa non vinceva un torneo da 29 mesi, dal titolo colto agli Internazionali d’Italia nel maggio 2015. Superata la giovane promessa bielorussa Aryna Sabalenka dopo due set tiratissimi. Si tratta del 36esimo titolo di “Masha” nel circuito maggiore.
La lacrime di commozione di chi sembra non aver vinto mai, la sete di gloria di una campionessa che non conosce ancora la parola fine. Maria Sharapova ha dovuto attendere trepidante il proprio momento, esattamente per 882 lunghissimi giorni, prima di poter vedere di nuovo il proprio nome scritto nell’albo d’oro di un torneo del circuito WTA. Aspramente criticata dopo la sospensione per il mesi dovuta al famoso caso Meldonium, abbandonata al proprio destino dalla stragrande maggioranza delle colleghe, contestata al rientro nel circuito per le wild card ricevute, dopo oltre due anni di oblio, da quel 17 maggio 2015 agli Internazionali BNL d’Italia, Masha torna a far parlar di sé sul campo. La scelta di inserire nella sua programmazione il WTA International di Tianjin ha pagato: la siberiana si è imposta su Aryna Sabalenka con il punteggio di 7-5 7-6 in poco più di due ore di gioco, conquistando il 36esimo titolo in carriera, il quinto complessivo senza concedere neanche un set alle proprie avversarie, ma soprattutto il primo dalla tanto chiacchierata e discussa sospensione per doping. Con questo risultato giunto in terra cinese, Sharapova guadagna 29 posizioni in classifica e da domani occuperà la 57esima piazza del ranking WTA. E per il suo 2017 non è finita qui, visto che la russa sarà al via da domani anche al WTA Premier di Mosca, grazie all’ottava wild card ricevuta nel corso dell’anno.
PREVALE L’ESPERIENZA
In finale la russa non ha tradito le aspettative, rispettando il pronostico della vigilia. L’ex numero uno del mondo ha avuto la meglio sulla Sabalenka al termine di un match combattuto e altalenante. Nel set d’apertura, dopo una partenza balbettante condita da tanti gratuiti in cui è stata letteralmente sommersa dai vincenti dell’avversaria, la russa ha preso le contromisure infilando un parziale di 3 game di fila. Riagguantata Sabalenka sul 4-4, Sharapova ha operato il sorpasso nell’undicesimo game sfruttando a dovere i due doppi falli commessi dalla giovane di Minsk. Sabalenka accusa tutta l’emozione della prima finale WTA in carriera e per via della tensione e di qualche errore di troppo scaglia rabbiosamente la racchetta al suolo. Sharapova serve dunque per il primo set e incamera il primo parziale senza troppi patemi, con la bielorussa che nel tentativo di essere aggressiva e muovere il gioco incappa in un’infinità di errori non forzati. Il secondo set procede sulla falsa riga del primo. Il copione non cambia, avvio stentato di Sharapova che si lascia di nuovo sorprendere dalla bravura della bielorussa nel tenere in mano l’iniziativa e nel raggranellare vincenti e soprattutto errori forzati da parte della più quotata rivale. Il vantaggio raggiunto questa volta è ben più consistente: indietro 1-5 con due break di differenza giunti incassando altrettante risposte vincenti di diritto, la siberiana riesce a ricucire lo strappo e a cancellare anche una palla set. Maria vince il quinto game consecutivo, serve per il match ma viene inaspettatamente controbrekkata. Il tie-break è una girandola di paure, preoccupazioni e gratuiti di ogni tipo. La russa riesce a chiudere i conti solamente al quarto match-point, sul 10-8, dopo aver sudato le proverbiali sette camice. Mani sulla bocca quasi a voler mascherare l’emozione e primo titolo della stagione per Masha alla sua prima finale nel 2017. Qualche rimpianto invece per Sabalenka, capace di tener botta alla siberiana e di giocare per tratti medio-brevi un tennis di assoluto livello ma al contempo non in grado di saper gestire i momenti chiave dell’incontro. Una rivincita personale per Sharapova, che sola contro tutte ha voluto dimostrare al mondo ma soprattutto a se stessa, seppur in un torneo di caratura minore, di esserci ancora.

WTA TIANJIN – Finale
Maria Sharapova (RUS) b. Aryna Sabalenka (BLR) 7-5 7-6(8)
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