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Marco Caldara
11 October 2017

Maria, è ora di dare una scossa a questo 2017!

La semifinale a Stoccarda, al rientro dopo la sospensione, è rimasta l'unica del 2017 di Maria Sharapova. Sei mesi dopo, si trova ancora al numero 86 WTA. Fuori dal campo il suo peso è rimasto intatto, ma servono delle risposte anche con la racchetta. Ha scelto l'International di Tianjin per provare a riconquistare un titolo WTA e gettare le basi per il 2018.
Inutile girarci intorno: sin qui il 2017 di Maria Sharapova non è stato affatto all’altezza delle aspettative. Rientrare nel circuito dopo 15 mesi di assenza comporta tante insidie e difficoltà, ma alzi la mano chi si sarebbe aspettato, quasi sei mesi dopo il suo rientro, di trovarla ancora impantanata al numero 86 del ranking WTA. Invece, la semifinale raccolta al rientro nel Tour a Stoccarda, che aveva presentato una Sharapova subito in ottima forma e con un’enorme voglia di tornare protagonista, è restata l’unica della sua stagione, e la colpa non è solamente degli infortuni, ma anche di una condizione che va a intermittenza. Sul match secco “Masha” sa essere ancora pericolosissima, ma quando il numero degli incontri nelle gambe aumenta il suo livello scende drasticamente. Una situazione ben evidenziata nei due match recenti contro Simona Halep: al primo turno a New York ha vinto la russa, agli ottavi a Pechino, raggiunti con tanta fatica dopo due battaglie, si è sciolta come neve al sole, arrendendosi con un doppio 6-2 figlio di una valanga di errori. Senza condizione è difficile trovare continuità, e il risultato sono le appena nove partite vinte nei sei tornei giocati quest’anno. A sensazione, è proprio per raccogliere un po’ di vittorie e fiducia, e iniziare a gettare le basi per il 2018, che la russa ha scelto di aggiungere alla sua programmazione il Tianjin Open, primo WTA International della sua stagione, dove all’esordio ha superato per 6-4 6-2 Irina-Camelia Begu.
UN AUTOSTRADA PER RINASCERE
Malgrado si sia giocato solamente il primo turno, slittato di un giorno a causa della pioggia incessante caduta lunedì e martedì, il torneo cinese si è già trasformato in un’autostrada: la prima favorita Caroline Garcia, che sarebbe dovuta essere la sua avversaria in un primo turno dal sapore di finale, ha dato forfait dopo la doppietta Wuhan-Pechino, mentre le altre tre delle prime quattro teste di serie hanno perso all’esordio. Così, la giocatrice di miglior classifica rimasta in gara è Yulia Putintseva, numero 47 del ranking WTA. La possibilità di giocare con avversarie di livello un tantino più basso dovrebbe aiutare la Sharapova a conservare la condizione, e magari spingerla in una finale dove manca dagli Internazionali di Roma del 2015: due anni e mezzo fa. “La fortuna di questo torneo – ha detto al sito WTA – è la presenza di campi indoor, così anche se il torneo si è fermato per un paio di giorni sono comunque riuscita ad allenarmi con continuità. Ogni anno i tornei cinesi fanno dei passi avanti, che si possono toccare con mano, e personalmente mi piace sia avere un ruolo, insieme alle altre giocatrici, nella crescita del tennis in Cina, sia visitare nuove città e nuovi tornei. Questo è solo alla terza edizione, ma ne avevo sentito parlare molto bene, e posso confermarne la qualità. Specialmente, ho apprezzato molto l’atmosfera raccolta del campo centrale. Di solito a noi tennisti capita di giocare nelle grandi arene, ma a me piace molto anche giocare negli stadi più piccoli. Qui ho trovato un clima più intimo”.
ESSERE UNA QUALUNQUE NON FA PER LEI
Secondo la celebre rivista finanziaria Forbes, oltre a 15 mesi senza guadagnare un euro di montepremi, il caso Meldonium è costato alla russa un calo del fatturato (montepremi a parte) dai 23 milioni del 2015 ai soli 6 del 2016, per una perdita di ben 17 milioni, superiore al 75%. Fosse un’azienda sarebbe in crisi nera, mentre lei dorme sonni tranquilli sia perché di denaro ne ha messo via a sufficienza e non deve render conto a nessuno, sia perché ha la soluzione a portata di mano: tornare a essere la vera Maria Sharapova anche sul campo da tennis. Già, perché malgrado nel 2017 abbia raccolto più delusioni che gioie, e il sapore del successo non lo gusta ormai da un pezzo, fuori dal campo il suo peso sportivo non è in discussione. In assenza di Serena Williams è lei la vera regina mediatica del circuito, e il suo nome resta chiacchieratissimo, a maggior ragione nell’ultimo periodo, sia per l’uscita negli Stati Uniti della sua autobiografia “Unstoppable: My Life So Far”, sia per la decisione di devolvere tutti gli incassi da qui a fine anno del suo brand di dolciumi Sugarpova alla raccolta fondi di Monica Puig, che ha aperto una campagna per aiutare le popolazioni dell’isola di Porto Rico, letteralmente devastata dall’uragano Maria. Tuttavia, malgrado la sua vita potrebbe funzionare benissimo anche senza tennis, e gli esempi sono molteplici, per il momento la russa ha scelto di fare ancora la giocatrice. Quindi non può accontentarsi di essere una qualsiasi.
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